"Saper vedere"

15 protagonisti della cultura trentina sulla facciata di Palazzo Ranzi in Piazza Santa Maria Maggiore.

[ Soprintendenza per i beni culturali]

Quindici volti in terracotta ornano la facciata di Palazzo Ranzi verso piazza santa Maria Maggiore. Le sculture raffigurano alcuni dei più importanti protagonisti della cultura trentina tra Cinquecento e Ottocento, artisti e intellettuali i cui nomi sono incisi nelle cornici in pietra di Trento.

Nel registro inferiore, partendo da sinistra, si riconoscono Andrea Pozzo, celeberrimo architetto gesuita, Francesco Oradini, scultore tra i più famosi del Settecento, Giovan Battista Lampi  attivo nelle corti di Pietroburgo e Vienna, Francesco Guardi, che visse per la gran parte della sua vita a Venezia e Fede Galizzi, che lavorò molto a Milano, tutti e tre pittori,  Bianca Laura Saibanti, intellettuale roveretana pittrice e poetessa nonché madre del celebre Clementino Vannetti, Nicolò Dorigati e Andrea Rensi, pure pittori, Antonio da Trento, incisore attivo nella prima metà del Cinquecento, Aliprando Caprioli intagliatore attivo a Roma.

Nel registro superiore sono ritratti gli scultori Andrea Dall’Aquila, discepolo del Vittoria, il vicentino Vincenzo Grandi che realizzò a Trento la magnifica cantoria in marmo che si può ammirare nella chiesa di santa Maria Maggiore, Alessandro Vittoria, che visse a Venezia dove morì nel 1608 considerato uno dei più grandi interpreti della scultura veneziana, Vigilio Rubini suo discepolo e infine Bernardino da S. Agnese, anch’egli collaboratore del Vittoria.

Tutte le sculture del palazzo si devono ad Andrea Malfatti (Mori 1832 – Trento 1917) che le realizzò tra il 1861 e 1862 circa negli stessi anni in cui lavorava alla Fontana del Bacchino in piazza Pasi e a quella dei Do castradi in piazza delle Erbe.

Luciana Giacomelli - Funzionaria Soprintendenza per i beni culturali

01/12/2014