Storie e storia. Ricerche di frontiera

“Ricerche di confine” e studi su passaggi significativi della storia del Trentino e del Sudtirolo tra Otto e Novecento

[ MUseo storico italiano della Guerra di Rovereto]

Con un occhio d'attenzione soprattutto alla Grande Guerra, il 5 febbraio inizierà l'edizione 2020 di “Storie e storia”, ciclo di presentazioni di libri promosso da Accademia Roveretana degli Agiati e Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.

Sei gli incontri in programma (si svolgeranno tutti alle 17.30 al Palazzo della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto in piazza Rosmini 5 a Rovereto), che da una ricognizione a più voci della produzione storiografica nell’area trentino-tirolese prima e dopo la guerra e con la presentazione del diario di Gino Onestinghel, darà spazio poi al tema della diaspora forzata dei trentini in Austria e in Italia e alla ricerca sui profughi di Frizzera, condotta attraverso un esame sistematico delle fonti. Di assoluto rilievo nazionale è lo straordinario ritrovamento di documenti sonori che, dopo cent’anni, riportano in vita le voci di soldati italiani nei campi di prigionia tedeschi, ma sarà interessante seguire anche la ricerca di Brunet sulla pena di morte e sul “potere di grazia” nel Regno Lombardo-Veneto austriaco tra il 1816 e il 1848.

Ma procediamo con ordine: 

Mercoledì 5 febbraio, ore 17.30 

La storia va alla guerra. Storici dell’area trentino-tirolese tra polemiche nazionali e primo conflitto mondiale, a cura di G. Albertoni, M. Bellabarba, E. Curzel, Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Trento 2018

Diario di Gino Onestinghel. 1915-1918, a cura di E. Curzel e F. Frizzera, Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, Trento 2020

Fabrizio Rasera presenta i volumi e dialoga con i curatori

Il primo volume raccoglie gli atti di un convegno tenuto a Trento nel 2016 e volto ad approfondire la conoscenza di figure, istituzioni ed associazioni che, prima e dopo la guerra, si impegnarono nella ricerca storica nell’area trentino-tirolese.

Il diario di Gino Onestinghel, professore di ginnasio che ispirò la nascita della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, restituisce lo sguardo spesso deluso, talvolta rabbioso, di un intellettuale nutrito di sentimenti irredentisti che, dalle retrovie del fronte, cerca di interpretare la complessa realtà del conflitto.

Mercoledì 19 febbraio, ore 17.30

I. Macchiarella, E. Tamburini, Le voci ritrovate. Canti e narrazioni di prigionieri italiani della Grande Guerra negli archivi sonori di Berlino, Nota, Udine 2018

Alessio Quercioli presenta il volume e dialoga con gli autori

Il volume presenta uno straordinario corpus inedito di registrazioni sonore e materiali documentari che riguardano militari italiani detenuti nei campi di prigionia tedeschi. Realizzato sul campo, nel 1918, tale corpus fa parte di un’ampia raccolta curata dalla Phonographische Kommission, una équipe di ricerca composta da linguisti, musicologi ed etnologi, finanziata dall’imperatore Gugliemo II con l’obiettivo di raccogliere, attraverso le voci dei prigionieri, elementi sulla lingua, la musica, la cultura dei nemici.

Mercoledì 26 febbraio, ore 17.30

F. Frizzera, Cittadini dimezzati. I profughi trentini in Austria Ungheria e in Italia, il Mulino, Bologna 2018

Marco Odorizzi presenta il volume e dialoga con l’autore

L’autore indaga le vicende dei 105.000 civili trentini evacuati allo scoppio della Prima guerra mondiale: 76.000 sfollati dall’esercito asburgico e inviati nelle regioni interne dell’Impero; 29.000 allontanati dall’esercito italiano e ripartiti in tutta la penisola. Entrambi gli Stati decisero di allontanare con la forza i civili, inaugurando un modus operandi che diventerà ricorrente nel Novecento europeo. La ricerca si concentra sul complesso rapporto tra gli sfollati e le autorità militari: quelle austro-ungariche si dimostrarono diffidenti e incapaci di tutelare i propri cittadini profughi; quelle italiane, nell’amministrare i “fratelli redenti”, misero l’accento sul controllo, anziché concentrarsi sull’assistenza.

Venerdì 6 marzo, ore 17.30

G. Pallaver, L. Steurer, M. Verdorfer, Einmal Option und zurück. Die Folgen der Aus- und Rückwanderung für Südtirols Nachkriegsentwicklung, Raetia, Bolzano 2019

Gli autori Günther Pallaver e Leopold Steurer presentano la ricerca

Il volume fornisce una prima analisi completa delle conseguenze delle opzioni e dell’emigrazione di ritorno dei sudtirolesi dopo il 1945. Nel 1939 la popolazione altoatesina dovette affrontare l’alternativa tra emigrare verso il Reich tedesco o rimanere nel paese. Circa l’86% optò per l’emigrazione e circa 75.000 persone lasciarono l’Alto Adige. Alla fine della guerra, molti chiesero di ritornare ma si ritrovano apolidi o privi di mezzi; il dibattito su quanto gli optanti fossero stati compromessi con il regime nazista impedì di risolvere rapidamente la questione della cittadinanza e lasciò lunghe ombre sugli anni seguenti.

Mercoledì 11 marzo, ore 17.30

Cronache della guerra in casa. Scritture dal Trentino e dal Tirolo. 1914-1918, a cura di Q. Antonelli, A. Pisetti, F. Rasera, C. Zadra, Museo Storico Italiano della Guerra, Accademia degli Agiati, Fondazione Museo storico del Trentino, Rovereto 2020

Francesco Frizzera presenta il volume e dialoga con gli autori

Il volume raccoglie gli atti del convegno promosso nel dicembre 2018. I saggi presentano un ampio inventario di “cronache” prodotte negli anni della guerra e documentano la complessità e la varietà degli “sguardi” di donne e uomini provenienti da diverse aree geografiche e di diversa estrazione sociale. I documenti analizzati descrivono le privazioni, le requisizioni, la militarizzazione della vita civile, la progressiva soggezione politica. Nel contempo si interrogano sulle motivazioni e sulla modalità di queste scritture, che costituiscono una fonte ricchissima ancora da esplorare in profondità.

Mercoledì 18 marzo, ore 17.30

F. Brunet, «Per atto di grazia». Pena di morte e perdono sovrano nel Regno Lombardo-Veneto (1816-1848) Edizioni di storia e letteratura, Roma 2016

Marco Meriggi presenta il volume e dialoga con l’autrice

Attraverso la ricca documentazione conservata soprattutto presso l’Archivio di Stato di Milano, Francesca Brunet ricostruisce l’esercizio della pena di morte e del “potere di grazia” nel Regno Lombardo-Veneto austriaco in un momento di transizione tra antico e nuovo regime, ossia nel periodo compreso tra il 1816 e il 1848. In particolare, l’indagine chiarisce in che modo e con quali frizioni la grazia si inseriva all’interno di una procedura penale di tipo inquisitorio e quali erano i suoi significati e i suoi scopi politici, giuridici e sociali.

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29/01/2020