"The lost sound - Il suono perduto"

Il Karnyx: la storia della tromba celtica in un documentario

Nel territorio trentino si cela una storia antica ricca e affascinante, tutta da scoprire. Infatti ben pochi sono a conoscenza del fatto che le popolazioni che abitavano queste valli durante la seconda età del Ferro (seconda metà del I millennio a.C.), note con il nome di Reti, erano venute in contatto anche con i Celti.

Di questo racconterà The lost sound - Il suono perduto, il documentario, realizzato da Decima Rosa con la regia di Elena Alessia Negriolli, il coordinamento scientifico dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, e in collaborazione con Trentino Film Commission (45 min.) L'evento, organizzato dalla biblioteca “Sigmund Freud” di Lavarone, si svolgerà il 24 luglio alle 21 presso il cinema Dolomiti di Lavarone. Seguirà l’intervento del Maestro Ivano Ascari del Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento che “darà voce” alla replica in ottone del karnyx di Sanzeno realizzata dall’artigiano specializzato Alessandro Ervas. In conclusione, uno spazio dedicato agli interventi del pubblico, cui interverranno Rosa Roncador e Paolo Bellintani, coordinatori scientifici del progetto multidisciplinare.

Con “The lost sound – Il suono perduto” la regista Elena Alessia Negriolli ha voluto raccontare la “ri-scoperta” archeologica di un reperto eccezionale ma anche la vicenda umana degli specialisti coinvolti nel progetto. Dietro gli aspetti prettamente scientifici infatti, ci sono storie di uomini e donne che si intrecciano, persone diverse che accomunate da una grande passione, decidono di affrontare una sfida, piccola o grande, che li cambierà e che farà emozionare lo spettatore.  

Il documentario inizia con una “ri-scoperta” archeologica: durante gli scavi condotti a Sanzeno (Val di Non, Trentino) negli anni Cinquanta furono rinvenuti alcuni reperti misteriosi: si trattava di elementi tubolari in bronzo e di una particolare lamina, a forma di foglia.

Tali reperti confluirono nelle collezioni del Castello del Buonconsiglio, dove rimasero conservati tra i numerosi tesori nascosti nei depositi, fino all'arrivo di una giovane archeologa che li riporta alla luce una seconda volta. Grazie allo studio e al confronto con altri rinvenimenti simili effettuati in Europa, Rosa Roncador scopre che il reperto di Sanzeno è in realtà un karnyx cioè una “tromba” da guerra in uso presso le popolazioni celtiche.

Data l’eccezionalità e la rarità di reperti di questa tipologia nel 2008 ha avuto inizio un progetto di ricerca multidisciplinare per lo studio dei karnykes di Sanzeno e la ricostruzione di quello meglio conservato.

Vengono così coinvolti studiosi, artisti e scienziati, che formano un'equipe eccezionale. Si tratta di specialisti, spesso i migliori dei loro rispettivi campi: archeologi, musicologi e musicisti, chimici e artisti artigiani. Tutti loro finiscono con il condividere un obiettivo comune, alquanto ambizioso, per non dire “impossibile”: ricostruire, non solo attraverso gli studi e i dati, ma fisicamente e in maniera del tutto sperimentale il karnyx di Sanzeno e poterlo così “suonare”.

L'importanza di questa sfida non è solo di carattere scientifico (ricostruire in tutto e per tutto lo strumento è fase fondamentale e privilegiata dello studio specialistico) ma anche umano. Numerosi studiosi si cimentano infatti con qualcosa di unico e che sembra irraggiungibile: restituire al mondo un frammento di sonorità ormai perduta.

Il documentario vuole quindi testimoniare le difficili fasi di studio e di realizzazione della ricostruzione del karnyx di Sanzeno raccontando la ricerca, il lavoro, le attese, i rompicapi e le sfide dei protagonisti che appassioneranno lo spettatore non solo per l’affascinante materia trattata, ma anche per l’impegno e le incognite che essi stanno affrontando.

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Gruppo di ricerca “Karnyx di Sanzeno”: Paolo Bellintani, Rosa Roncador, Elena Silvestri, Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento;Benoit Mille; Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France - C2RMF - Parigi; Paolo Piccardo; Università degli Studi di Genova;Ivano Ascari e Roberto Melini; Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento; Alessandro Ervas,;Fucina Ervas - Preganziol; Elena Negriolli e Aurelio Laino; Decima Rosa - Trento

Elena Alessia Negriolli e Rosa Roncador - rispettivamente regista e ricercatrice

17/07/2015