"Uomini in guerra"

Trentino Book Festival: il libro di Keller in un adattamento teatrale domenica 14 giugno alle 20.30 a Caldonazzo – Teatro S. Sisto 

[ Nicolò Bort]

«La cosa più bella, secondo me, è il silenzio. Quando si è di stanza là sulle montagne, dove ogni sparo viene buttato cinque volte di qua e di là, e poi all'improvviso arriva il silenzio, non un fischio, non un gemito, non un tuono, nient'altro che il magnifico silenzio, che si può ascoltare come un brano di musica... Le prime notti le ho trascorse seduto a vegliare e aguzzavo le orecchie per ascoltare quel silenzio, come fosse una melodia che si vuole catturare da lontano. Credo di avere anche pianto un po', tanto era bello ascoltare al punto di non sentire più niente!».

La guerra che tace, finalmente, anche se solo per un attimo, apre una pausa di sospensione in Uomini in guerra (Keller, 2014), il romanzo di Andreas Latzko, autore nato nel 1876 in Ungheria da una famiglia ebrea. Una narrazione in sei episodi (traduzione di M. Maggioni) che domenica 14 giugno alle 20.30 andrà in scena a Caldonazzo – Teatro S. Sisto – per l’adattamento della Fondazione teatro San Domenico di Crema. Progetto e regia di Pietro Arrigoni.

Uomini in guerra fa parte di un progetto che Keller ha iniziato nel 2014, dedicato alla Grande Guerra – ha spiegato Roberto Keller alla conferenza stampa di presentazione di Trentino Book Festival – composto di alcune ‘perle’ ripescate e di altri romanzi attuali che possono dare un quadro dei confini che si sono dissolti durante la prima guerra mondiale: Slovenia, Alto Adige, Ucraina, tra i Paesi di cui ci siamo occupati.

Alcuni anni fa mi sono imbattuto in una vecchia produzione inglese di questo libro di guerra e sono poi riuscito a ritrovare il nipote dell’autore, un ufficiale austroungarico. Un libro quasi sconosciuto, in Austria vi è stata dedicata un’edizione critica proprio quest’anno – specifica Keller - e uno scrittore così sconosciuto che anche i grandi dizionari italiani ne sbagliano le note biografiche. Un volume forte perché nasce dalla trincea, sostanzialmente il primo libro pacifista di denuncia non su commissione, pubblicato nel 1917 mentre l’autore è  in convalescenza a Davos, subito proibito dalle potenze belligeranti ma nonostante questo tradotto in 19 lingue

In Italia è stato pubblicato nel ’20 dall’Avanti, e poi è scomparso.

Abbiamo così deciso di ritradurlo, e ne è uscito un libro che ha stimolato la fantasia del regista, particolarmente adatto a una riduzione teatrale in quanto articolato in sei novelle: dalla partenza per il fronte al ritorno a casa passando per l'arrivo in prima linea, il battesimo del fuoco, l'assalto notturno, la disfatta.

Un libro che non lascia scampo: la guerra vi appare nella sua crudeltà, i morti sono morti per davvero. Vi si ritrovano, inoltre, tutta una serie di figure che poi la letteratura ha approfondito - ha concluso Keller"

Andreas Latzko è nato nel 1876 in Ungheria da una famiglia ebrea. Con l'inizio della Grande Guerra viene arruolato col grado di ufficiale nell'esercito d'Austria e Ungheria. Mandato sulla linea del fiume Isonzo si ammala di malaria e viene poi allontanato dal fronte perché coinvolto in un bombardamento dell'artiglieria italiana nei pressi di Gorizia. Dopo otto mesi di ricovero si reca per il recupero e la convalescenza a Davos, in Svizzera, dove nasce Uomini in guerra pubblicato anonimamente per Rascher-Verlag. Karl Kraus afferma che il libro è un grido e una testimonianza importante sulla Grande Guerra e sull'umanità. Successivamente Latzko scrive altre opere. In fuga dalla Germania nazista ripara a New York dove però muore in povertà nel 1943.

redazione

09/06/2015