#noirestiamoacasa ma #facciamomemoria

La campagna della Fondazione Museo storico del Trentino: si chiede a tutti di condividere la propria esperienza con immagini, video, testimonianze 

Mai come in queste giornate che definiamo sospese – perchè hanno sospeso il ritmo della nostra quotidianità e insieme dilatato l’attesa del ritorno a una qualche “normalità” – vivere il presente è una necessità. Dobbiamo essere lucidi, razionali, attenti: oggi e qui, per adattarci in fretta a regole costrittive, richiami a restare a casa, norme di igiene stringenti. Da sociologa prestata alla storia, mi è quasi impossibile però non guardare a questo momento in prospettiva: allargo così lo sguardo al fuori, per individuare gli aspetti che rendono questa situazione più che mai globale, e soprattutto al dopo, pensando a cosa ricorderemo o più facilmente dimenticheremo, a come sapremo raccontarlo e a quali documenti avranno accesso gli storici di domani.

Insieme ai colleghi e alle colleghe della Fondazione Museo storico del Trentino abbiamo deciso di lanciare una campagna: #noirestiamoacasa ma #facciamomemoria. Chiediamo a tutti di condividere la propria esperienza inviandoci immagini, video, testimonianze scritte o audio che raccontino le giornate che stiamo vivendo, le abitudini che abbiamo cambiato o adattato agli spazi domestici, le difficoltà che stiamo attraversando, le sfide che ci aspettano, le emozioni che si inseguono nella stessa giornata (credo stia capitando a tutti di alternare momenti di relativa tranquillità, quasi leggerezza, ad altri di timore, tristezza, noia). Il punto è che tutti possiamo fare memoria, perchè tutti stiamo vivendo questo tempo di grande incertezza: dai bambini agli anziani, dai professionisti che lavorano in prima linea a chi si è visto costretto a chiudere il proprio esercizio commerciale, dagli universitari che sono rimasti a Trento con le famiglie lontane a chi vive il peso di una situazione abitativa difficile, dagli amici che hanno sdoganato l’aperitivo via skype ai vicini di casa che fanno comunità laddove prima si scambiavano solo cenni di circostanza.

Come scriveva Hannah Arendt, «il significato che l’evento ha in sè si sviluppa, diventa efficace, nella memoria e fonda la storia». Per questo è importante tenere traccia ora e conservare, un’attività che la Fondazione Museo storico del Trentino svolge quotidianamente attraverso i suoi archivi. Come l’archivio della scrittura popolare che raccoglie diari, lettere, canzonieri, raccolte di preghiere, e perfino ricettari in una sorta di “Novecento autobiografico” e l’archivio della Cineteca dove sono conservati i film di famiglia, girati nell’intimità domestica e oggi preziosi materiali per cogliere i cambiamenti sociali e le trasformazioni del territorio negli anni Cinquanta e Sessanta. Forse gli autori e le autrici di questi documenti non immaginavano che scrivendo un diario dal fronte o registrando il video di una vacanza sarebbero diventati testimoni del proprio tempo. Eppure così è stato. Ma c’è anche chi ha avuto da subito consapevolezza del proprio gesto e ha lasciato una documentazione ugualmente importante: penso allo studente Paolo Padova che negli anni anni delle contestazioni ha fotografato le aule occupate di Sociologia, gli sguardi ribelli di chi fece parte del movimento, le bevute e le risate collettive. Ma penso anche a Costantino Armani e Riccardo Schweizer, artista e designer, che ripresero rispettivamente la Trento devastata dall’esondazione del fiume Adige, con le toccanti operazioni di salvataggio, e la zona del Primiero, che sempre nel novembre 1966 rimase isolata per alcuni giorni. Le immagini di quei momenti sono documenti preziosi lasciati alla Storia.

Per questo è nostra responsabilità farci testimoni oggi di quello che viviamo e sentiamo, affinchè le nostre immagini e le nostre voci diventino domani le tracce per raccontare in modo corale un periodo difficile, e ancora in parte ignoto, del XXI secolo.

 

BOX INFORMATIVO: Se volete partecipare alla campagna #facciamomemoria inviate un video, un audio, una fotografia, una mail o il vostro diario di questi giorni. Scrivete a un'email (facciamomemoria@museostorico.it) o inviate un messaggio al numero +39 328 3807029 o in privato sulla posta della pagina facebook della Fondazione Museo storico del Trentino. Indicate l’oggetto #facciamomemoria e il vostro nome e cognome.

Sara Zanatta - Fondazione museo storico del Trentino

24/03/2020