Campitello di Fassa: un borgo ladino ai piedi del Sassolungo

Giornate Fai d'Autunno

Manifestazioni ed eventi , Visita guidata

L’itinerario alla scoperta delle pregevoli testimonianze storiche e artistiche, conservate nel paese di Campitello di Fassa, parte da Piaz de Ciampedel per visitare “L Stònt”, il casino di bersaglio realizzato nel 1905 per permettere agli uomini abili all’uso delle armi da fuoco di esercitarsi nel tiro al bersaglio.

La passeggiata prosegue verso la Casa del Dazio, una delle abitazioni più antiche di Campitello, datata 1647, l’Albergo Agnello, testimonianza degli albori del turismo nella valle, e la Cèsa del Faure, decorata con affreschi realizzati nel 1573 da David Solbach.

Il percorso si conclude con la visita alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, una tra le chiese più antiche e importanti della Valle di Fassa.

“L STÒNT” – IL CASINO DI BERSAGLIO

Realizzato nel 1905 per permettere agli uomini abili all’uso delle armi da fuoco di esercitarsi nel tiro al bersaglio, “L Stònt” era utilizzato dai Bersaglieri immatricolati (Scìzeres in ladino e Standschützen in tedesco) di Campitello e Canazei ed ebbe un ruolo fondamentale anche per l’addestramento delle truppe durante la Prima Guerra Mondiale. All’interno viene ripercorsa la plurisecolare storia delle milizie territoriali che, presenti nei principali paesi e città del Tirolo storico, avevano il compito di mantenersi in allenamento per la difesa della propria patria. La struttura, recentemente restaurata, è una delle sezioni sul territorio del Museo Ladino di Fassa

CENTRO STORICO Conserva alcuni interessanti edifici, tra i pochi ad essere passati indenni attraverso i tre grossi incendi che interessarono nei secoli passati tutto il paese. L’itinerario toccherà la Casa del Dazio, una delle abitazioni più antiche di Campitello, datata 1647 e costruita interamente in muratura, che fu una delle sedi amministrative locali del Principe Vescovo di Bressanone, come ricorda lo stemma affrescato all’esterno. L’Albergo Agnello narra invece degli albori del turismo in valle, mostrando quasi inalterate le caratteristiche della struttura originale, risalente alla fine del 1800. Fermata d’obbligo per tutti i forestieri, si trovava in una posizione strategica anche per il flusso che proveniva dalla Val Duron, strada molto battuta, a piedi, per i commerci verso i territori dell’Impero austroungarico. Cèsa del Faure presenta due affreschi datati 1573, recentemente restaurati, raffiguranti San Giovanni Battista ed una Crocefissione, opere del prolifico artista David Solbach. Questa casa privata conserva anche le cornici originali delle finestre che separano gli affreschi e creano un prezioso fregio pittorico/architettonico sulla facciata.

CHIESA DEI SS. FILIPPO E GIACOMO Si tratta di una delle chiese più antiche ed importanti della valle di Fassa. Nominata già nel XVIII secolo, fu successivamente ampliata più volte e divenne la prima Curazia dell’alta valle. Presenta pregevoli affreschi che permettono un excursus storico ed artistico unico nel suo genere, grazie alle rare immagini del Cristo della Domenica e del San Giorgio che campeggiano all’esterno accanto all’imponente San Cristoforo, mentre nell’interno, accanto ad opere più recenti, si conservano il frammento di un’Ultima Cena del XIV secolo e le quattrocentesche figure di Santa Barbara e Santa Giuliana. Sulle pareti si trovano le due statue di San Bartolomeo, San Giacomo Maggiore Apostolo e la grande pala d’altare, raffigurante l’Ascensione della Madonna al cielo, che componevano l’antico altare maggiore. Caratteristico infine il campanile a torre, unico in tutta la valle e che riprende quello della chiesa di San Sebastiano a Cavalese.

Costi

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