Danza in gioco

Concerto classico
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Orchestra Il Divino Sospiro
Laura Pontecorvo, flauto
Iskrena Yordanova, violino primo
Maria Reyes Gallardo, violino secondo
Massimo Mazzeo, viola
Diana Vinagre, violoncello
Guido Morini, cembalo
Paulo Guerreiro, Ana Beatriz Menesez, corni
Catarina Costa e Silva, Alexandra Canaveira de Campos, ballerine
Cristina Fernandes, regia

La triade formata da musica, danza e gioco (in particolare i giochi di carte) è ricorrente nei resoconti settecenteschi dei viaggiatori stranieri in visita a Lisbona, nella letteratura e nell’iconografia, abbracciando sia gli spazi domestici che le assemblee semi-private e pubbliche. Tanto nei contesti aristocratici come negli spazi sociali frequentati dall’alta borghesia o in feste private, ritroviamo serate che includono quasi sempre momenti di concerto con l’interpretazione del repertorio vocale e strumentale da parte di professionisti o musicisti amatoriali, giochi di carte e altri giochi di società, danze e cene.
La simbiosi tra il gioco, la musica e la danza viene rappresentata in modo affascinante nel singolare mazzo di carte musicali create da José Espírito Santo e Oliveira (1755-1819), organista e compositore della Patriarcale dal 1775 e organista della Cappella Reale del Palazzo di Queluz dopo il 1808.
Ogni carta contiene una diversa danza, cioè una melodia per violino (o altro strumento melodico acuto) in linea con i repertori utilizzati dai maestri di ballo del tempo. Dominano Contraddanze francesi e inglesi, ma c’è spazio anche per il Cotillon, l’Allemande, l’imitazione della Gavotte, il Solo Anglais, il Fandango o la novità del Valzer. Il connubio riflette le tendenze del tempo e permette di ricostruire il repertorio di danza, ma il mazzo permetteva allo stesso tempo un gioco di carte tradizionale. I pezzi possono essere semplicemente eseguiti da un violino solo, essere adattati a gruppi più grandi o supportati da un accompagnamento improvvisato da un giocatore chiave.
Nel contesto dei mazzi musicali conosciuti a livello europeo, la copia Espírito Santo e Oliveira (il cui originale è detenuto da Manuel Capucho) è una delle poche incentrate sull’universo della danza e la più varia in termini di generi coreografici. Specchio di nuove tendenze che hanno segnato le sale e gli incontri di Lisbona alla fine del vecchio regime, è stata la principale fonte di ispirazione per lo spettacolo “Danza in Gioco” in cui si cerca di ricreare differenti espressioni musicali, coreografiche e giocose.
Il programma non vuole ricostruire un appuntamento specifico, ma combina pratiche che erano trasversali ai vari tipi di riunioni e incontri del genere che avevano luogo a Lisbona alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX secolo. Lo spettacolo segue quindi una drammaturgia propria che include la lettura di brani tratti da testi del tempo, raffiguranti note di scena a giochi di carte, danza e musica da camera di compositori portoghesi e stranieri di solito interpretati in questi contesti, molti dei quali legati alla Casa Reale e alla Cappella Reale, come per esempio David Perez, Pedro Antonio Avondano, il flautista Antonio Rodil e il tenore Policarpo da Silva. La musica di Boccherini, Haydn e Stamitz è stata anche interpretata a Lisbona nei circuiti più cosmopoliti ed era disponibile nei negozi di musica in città. Sul piano della danza, varie carte del pacchetto musicale di Oliveira serviranno da base per coreografie costruite a partire da trattati e fonti settecentesche che circolavano in diversi paesi europei, tra cui il Portogallo.

Cristina Fernandes

Costi

biglietto € 10,00


organizzazione: Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto