Ebrei tra Torà, sionismo e Resistenza negli anni del secondo conflitto mondiale

Convegno
[ Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale]

La seconda Guerra dei Trent'anni

Mercoledì 11 marzo 2015, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e la Fondazione Museo Storico del Trentino organizzano l’incontro-dibattito “Ebrei tra Torà, Sionismo e Resistenza negli anni del secondo conflitto mondiale”. Interviene Massimo Giuliani. Introduce Fernando Orlandi.
 
Il progetto nazista di eliminare gli ebrei dal continente europeo ebbe fasi diverse – dalla “vendita” degli ebrei all’idea di deportarli in uno stato extraeuropeo – e solo dopo l’occupazione dei paesi dell’Europa centrale e orientale assunse le tinte dello sterminio.
Anche le vicende interne alle comunità ebraiche furono molto diverse tra loro e più complesse della vulgata di un popolo che si fa condurre al macello. Una delle questioni più controverse è rappresentato dallo status e dall’azione degli Judenräte – i Consigli ebraici – la cui costruzione le autorità tedesche avevano imposto in tutti i ghetti. Lo Judenrat, cui spettava la responsabilità del governo locale del ghetto, era in stretto contatto con gli occupanti e costituiva il mediatore tra la popolazione ebraica ed i nazisti. Al Consiglio, normalmente composto dagli anziani e dai notabili delle comunità ebraiche preesistenti, spettava il compito di ottemperare agli ordini degli occupanti, incluse le richieste di fornire lavoratori forzati e di confiscare le proprietà degli ebrei.
 
Come agirono gli Judenräte?
Il loro operato è ancora fonte di discussione degli storici. Tra le figure più controverse vi è sicuramente Mordechai Chaim Rumkowski, presidente dello Judenrat di Łódź, che obbligò ad enormi sforzi produttivi la popolazione, eseguendo puntualmente gli ordini tedeschi, nella speranza di salvare parte degli ebrei rinchiusi nel ghetto. In modo diverso si comportò Adam Czerniakow, alla guida del Consiglio Ebraico di Varsavia già membro del vecchio Consiglio della Comunità Ebraica. Czerniakow cercò di mitigare la brutalità delle misure create dai Tedeschi e creò strutture per la distribuzione di cibo, laboratori di vario genere, e scuole professionali. Inoltre, si adoperò costantemente per ottenere dai Tedeschi condizioni migliori per la comunità ebraica. Infine, piuttosto che obbedire alla richiesta dei Tedeschi di collaborare a radunare gli Ebrei per la deportazione, nel luglio del 1942 si suicidò.
A Varsavia si ebbe il maggiore episodio di resistenza: l’insurrezione del ghetto con a capo l’ Organizzazione ebraica di combattimento durata dall’aprile al maggio del 1943 cui Arnold Schönberg dedicò l’oratorio per voce recitante, coro maschile e orchestra “Un sopravissuto di Varsavia”. Le insurrezioni armate nei ghetti furono più di una decina coinvolgendo tra gli altri i ghetti di Białystok, Vilnius, Łódź, Leopoli e in genere i territori dove era attivo il Bund.
Ci furono episodi di resistenza anche all’interno dei campi: nell’agosto 1943 scoppiò una rivolta al campo di sterminio di Treblinka durante la quale molti edifici furono bruciati e settanta detenuti riuscirono a fuggire, mentre altri 1.500 furono uccisi. I danni arrecati interruppero le procedure di eliminazione con le camere a gas per un mese. Più nota è la rivolta del campo di Sobibor dell’ottobre 1943, trasposta in film. Gli insorti uccisero 11 SS e circa 300 dei 600 internati del campo fuggirono, dei quali circa 50 sopravvissero alla guerra, e il campo fu chiuso. Ad Auschwitz, nel 1944, insorsero i membri del Sonderkommando – composto da prigionieri addetti alle procedure di eliminazione nelle camere a gas e della cremazione dei cadaveri – durante la quale alcune donne sottrassero dell’esplosivo da una fabbrica di armi e fecero esplodere parte del Forno Crematorio IV. Tutti i 250 prigionieri che parteciparono all’azione furono uccisi.
Molti gruppi di partigiani ebrei operarono all’interno della Resistenza, sia in Italia che negli altri paesi europei.
Queste vicende verranno affrontate da Massimo Giuliani nell’incontro-dibattito “Ebrei tra Torà, Sionismo e Resistenza negli anni del secondo conflitto mondiale”, che si terrà mercoledì 11 marzo 2015, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55).

Massimo Giuliani si è laureato in filosofia (cum laude) all’Università Cattolica di Milano. Nel 2000 ha conseguito il Ph.D. alla Hebrew University di Gerusalemme. Prima di trasferirsi al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell?università di Trento ha insegnato negli stati Uniti, alla George Mason University.
 
Questo incontro è il decimo del ciclo “La seconda Guerra dei Trent’anni”, organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
 
Con il Patrocinio di:
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organizzazione: Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale - Fondazione Museo Storico del Trentino