Figaro

Teatro

La Bella Stagione al Portland

Spazio Elementare Teatro
Figaro - Monologo senza censure
Ispirato all’opera Le Nozze di Figaro di P.A. Caròn De Beaumarchais
Regia Tage Larsen (Odin Teatret)
Di e con Federico Vivaldi
Produzione: Associazione Elementare
In collaborazione con NTL-Nordisk Teater Laboratorium

Figaro oggi potrebbe essere un precario; uno che non ha le carte in regola per entrare nella società odierna, sviluppare le proprie idee e sogni. A lui non manca nulla, talento e volontà, eppure, questo sembra non bastare.

Censurato dai contemporanei, rivoluzionario fin dalla sua genesi, provocatorio e eversivo tutt’oggi, Le nozze di Figaro, si palesò (sin dal 1778) quale pièce caustica, dai toni marcatamente politici e costituì un caso interessante sotto il profilo drammaturgico. Nata originariamente come testo di prosa, legherà la sua fama immortale, ai fasti della trasposizione musicale mozartiana ed ai versi del librettista Lorenzo Da Ponte.

Adattato testualmente per un monologo teatrale ad una sola voce, dove vengono cantati alcuni brani di Mozart e Rossini, l’attore s’introduce nella complessa trama di Beaumarchais, nei desideri dei suoi diversi personaggi, in uno spazio teatrale tuttavia vuoto e senza orpelli. Accanto all’attore soltanto una sedia e un cappello; come il personaggio protagonista, l’attore non possiede nulla, tranne che la sua arte e mestiere, i suoi sogni e certamente, le sue opinioni contrastanti con l’odierna condizione contemporanea.

Figaro oggi potrebbe essere un comune precario; ha tutte le carte in regola per essere, apparire e produrre ma soffre della crisi, del mutamento continuo della legge di Stato. Nato e cresciuto per strada si è fatto le ossa come tanti altri. A lui non manca nulla, talento e volontà, eppure, questo sembra non bastare.
Figaro si trova spesso nei guai, ma è sempre pronto a tutto per risolvere la situazione. Cambia spesso mestieri, tattiche e opinioni. In grado di sopravvivere con o senza soldi, possiede solo una cosa lungo il suo viaggio: Figaro.

Una riflessione sulla vita di Figaro, mai come in questo periodo cosi vicina alle persone più umili. L’immaginazione, l’invettiva e la ricerca dell’altro, forse, come ha fatto Figaro dal piccolo del suo essere, restano le isole felici del nostro benessere sociale.


organizzazione: Portland nuovi orizzonti teatrali