Forma e colore nelle melodie modali di Maurice Ravel

Convegno

Mondi Sonori 2012
Conto aperto: conferenze, seminari, laboratori, masterclass, lezioni-concerto

Conferenza in collaboraizone con “Suona francese”
Relatore Piero Venturini
Forma e colore nelle melodie modali di Maurice Ravel

Accanto ad un ricco calendario di concerti dedicati alla musica contemporanea e del Novecento, il festival Mondi Sonori propone anche alcuni momenti di approfondimento quanto mai necessari per comprendere ed apprezzare quei repertori ancora poco frequentati dal pubblico. Nel programma primaverile, che propone un concerto quasi ogni sera presso l'Auditorium del Conservatorio e che si concluderà con il mese di maggio, sono previste diverse masterclass, dedicate agli allievi del “Bonporti”, e due conferenze aperte a tutti. Se dal lato della prassi esecutiva si propone lo studio delle opere cameristiche di autori contemporanei quali il M° Claudio Ambrosini – che terrà lui stesso una masterclass di composizione i giorni 11 e 12 maggio – dal punto vista musicologico viene proposto alla città un approfondimento sulla musica di Maurice Ravel (1875-1937) e di Fernando Lopes-Graça (1906-1994). Le caratteristiche coloriture timbriche del primo, compositore francese conosciuto tra il grande pubblico soprattutto per il parossistico crescendo del Bolero, saranno al centro della conferenza tenuta da Piero Venturini, che si terrà il prossimo mercoledì 9 maggio ad ore 17.30 (ingresso libero). Mentre sarà Cosimo Colazzo a raccontarci della personalità e dell'opera del compositore portoghese Lopes-Graça scomparso quasi vent'anni fa, concludendo il 17 maggio prossimo (ore 17.30, ingresso libero) la prima parte del festival Mondi Sonori 2012.

Forma e colore nelle melodie modali di Maurice Ravel
ABSTRACT
Questa indagine riguarda, in modo particolare, le melodie di Ravel basate su scale modali. La particolarità dell'uso che ne fa il compositore risiede nel percorso quasi sistematico a soluzioni difettive, ossia mancanti di uno o due suoni. La ricerca parte dal presupposto che la mancanza di suoni conferisca alla successione scalare un particolare “colore” e che questa tecnica non sia affatto casuale ma sia in stretto rapporto con la struttura formale del brano.
La ricerca evidenzia le tipologie di utilizzo delle scale modali difettive legate a quattro scopi:
1. colore nel rapporto figura-sfondo: un suono-pedale presente al basso manca nelle melodie sovrastanti. In questo modo la melodia acquisisce un risalto all'interno di una fascia sonora statica. L'uso di questa tecnica è di tipo quasi pittorico: se un pittore vuole che un oggetto risalti su uno sfondo monocromatico non utilizzerà, per rappresentarlo, il colore dello sfondo;
2. colore in rapporto alla forma: in brani scritti in forma-sonata, i vari temi sono contraddistinti da successioni modali mancanti di suoni differenti: in questo modo il tema acquista un colore particolare che lo distingue dagli altri. Questa tecnica risulta fondamentale nel contesto della forma sonata raveliana in cui gli elementi di contrasto tra i temi sono molto limitati;
3. colore in rapporto al contesto polifonico: l'uso della stessa successione difettiva in un contesto polifonico estremamente differenziato dal punto di vista timbrico e ritmico rappresenta un elemento unificante all'interno di un tessuto estremamente variegato;
4. tecnica in “enjambement”: una melodia inizia con un suono mancante nella precedente. Questa tecnica è utilizzata per collegare due melodie in rapporto al contenuto testuale.

PIERO VENTURINI si è diplomato in pianoforte nel 1980 sotto la guida del M° Alfredo Speranza, perfezionandosi in seguito con Luigi Mostacci e Gyorgy Sandor. Si è diplomato in Musica corale e in Composizione rispettivamente nelle classi dei Maestri Tito Gotti e Ivan Vandor del Conservatorio di Bologna, frequentando in seguito il laboratorio di Composizione di Giacomo Manzoni nella Repubblica di S. Marino. Nel 1988 ha vinto il Premio “Zucchelli” di Composizione. È relatore di seminari e congressi, sempre su tematiche relative all’analisi musicale, in varie città italiane, è stato relatore al Convegno nazionale di analisi musicale di Acri (CS) nel 2003 e di Rimini nel 2006, 2008 e 2010. Ha pubblicato articoli e saggi per l’editore Armelin, per la rivista online Analitica e per la Rivista di Analisi e Teoria Musicale.
Dal 2011 è docente di Lettura della Partitura presso il Conservatorio “Bonporti” di Trento.


organizzazione: Conservatorio di Trento Dipartimento di Musica Contemporanea