Frost / Nixon

«Frost/Nixon» porta in palcoscenico l'atto di nascita del giornalismo-spettacolo

Teatro
[ www.elfo.org - foto Laila Pozzo/nep-photo]

Benvenuti a Teatro
Stagione Grande Prosa

Teatro Elfo Puccini
Frost / Nixon
di Peter Morgan
traduzione di Lucio De Capitani
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Ferdinando Bruni David Frost, Elio De Capitani Richard Nixon
Luca Toracca Swifty Lazar, Alejandro Bruni Ocaña Jim Reston, Claudia Coli Caroline, Matteo de Mojana John Birt, Andrea Germani Bob Zelnick, Nicola Stravalaci Jack Brennan
(Gabriele Calindri voce registrata di Mike Wallace)
luci Nando Frigerio, suono di Giuseppe Marzoli
una co-produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile dell’Umbria

Il match che mette a confronto il potere politico e quello mediatico, i riflettori sono puntati sul primo caso storico di giornalismo-spettacolo. Si tratta dell'intervista che l'anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon, sullo scandalo del Watergate.
Lo spettacolo è la cronaca di un episodio entrato ormai nella storia, che culmina nella confessione di un uomo combattivo e orgoglioso, messo alle corde dalla precisione delle domande, delle date e dei riscontri.
Ferdinando Bruni (Frost) ed Elio De Capitani (Nixon), che hanno firmato a quattro mani la regia, cesellano anche due interpretazioni magistrali, inserite in una proposta di drammaturgia contemporanea.
Nel raccontare il lavoro del gruppo di giornalisti che collaborarono con David Frost, Frost/Nixon porta in primo piano, assieme ai volti degli attori e alle sfide dei personaggi, riflessioni sempre attuali sui limiti del potere politico e di quello mediatico, sui confini più che mai labili tra politica e showbiz e il palco si trasforma in uno studio televisivo degli anni Settanta, dove rivive questo grande evento televisivo.

Il sesto appuntamento inserito nel calendario 2014-2015 della “Grande Stagione” della Prosa organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara porterà  venerdì 6 febbraio al Teatro Auditorium di Trento «Frost/Nixon», un dramma teatrale di Peter Morgan allestito dal Teatro Elfo Puccini e dal Teatro Stabile dell'Umbria con Ferdinando Bruni e Elio De Capitani. Si replica sabato 7 (ore 21,00) e domenica 8 febbraio (ore 16,00). 

Nato dalla collaborazione fra Teatro dell'Elfo e Teatro Stabile dell'Umbria che hanno unito le loro forze per produrre questo spettacolo, «FROST/NIXON» è la cronaca teatrale del match televisivo che ha messo a confronto il potere politico e quello mediatico e che può essere considerato l'atto di nascita del giornalismo-spettacolo. Ne è autore il drammaturgo e sceneggiatore londinese Peter Morgan (autore anche di The Queen, candidato nel 2007 a sei Premi Oscar) e il nucleo della pièce è costituito dall'intervista che l'anchorman britannico David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon (dimessosi da Presidente nel 1974), terminata con la confessione - mai ottenuta prima - dell'ex inquilino della Casa Bianca sullo scandalo del Watergate e sui limiti morali del potere.

L'allestimento teatrale che sarà in scena a Trento al Teatro Auditorium da venerdì 6 a domenica 9 febbraio è stato firmato a quattro mani da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, che da molto tempo non si sfidavano in un duello scenico così intenso, cesellando anche due interpretazioni giudicate magistrali.

Il “Caso Watergate”prese il nome dal complesso residenziale di Washington, sede del Partito Democratico, dove la notte del 17 giugno 1972, mentre la guerra in Vietnam era in pieno svolgimento, fu sventata un'azione di spionaggio da parte di emissari del Partito repubblicano del Presidente Nixox ai danni del comitato che sosteneva la candidatura del democratico George McGovern alle elezioni. Il successivo insabbiamento dell'inchiesta fu denunciato dal Washington Post che pubblicò le rivelazioni di una misteriosa fonte, chiamata "gola profonda", svelando il diretto coinvolgimento nelle attività illegali dello staff presidenziale.   

Lo spettacolo è la cronaca di questo episodio entrato ormai nella storia e culmina nella confessione di un Nixon combattivo e orgoglioso, messo alle corde dalle domande di Frost e dalla precisione delle date e dei riscontri. Scritto nel 2006, Frost/Nixon, da cui Ron Howard ha tratto un film che nel 2008 ha sfiorato i 30 milioni di dollari d’incasso all'uscita, ha ottenuto un vastissimo successo e numerosi premi. L'allestimento teatrale in scena a Trento, firmato da Bruni e De Capitani, ha ricevuto il Premio UBU 2014 quale migliore novità straniera.

Lo spettacolo racconta questo evento giornalistico e l'avventura produttiva che ne fu alla base: il lavoro del gruppo di giornalisti coraggiosi e rigorosi che collaborarono con David Frost, la trattativa con il leggendario 'Swifty' Lazar (agente di Nixon come delle più grandi star di Hollywood), l'ostracismo dei grandi network, la devozione degli uomini del Presidente. E riesce a portare in primo piano, assieme ai volti degli attori e alle sfide dei personaggi, riflessioni sempre attuali sui limiti del potere politico e di quello mediatico, sui confini più che mai labili tra politica e showbiz.

Il palco si trasforma in uno studio televisivo degli anni Settanta, dove rivive questo grande evento mediatico. La serie di quattro interviste che Frost riuscì a ottenere da Richard Nixon, pagandogli peraltro un ricchissimo cachet, sono passate alla storia non solo per lo scoop fenomenale della confessione, ma anche - e nella società-spettacolo in cui viviamo verrebbe da dire 'sopratutto' - per l'incredibile, avventurosa costruzione del progetto, al di fuori, se non contro le reti televisive ufficiali.

«Frost/Nixon»può essere definita una commedia d’effetto per l’impiego di ritmi e linguaggi televisivi, indispensabili a raccontare l'evento che, di fatto, sancì la nascita di un nuovo modello produttivo per il giornalismo televisivo. I network furono costretti a sborsare cifre da capogiro per aggiudicarsi la trasmissione, che tenne incollati milioni di spettatori, intenti a scrutare il volto di Nixon per capire se mentiva o diceva la verità. Fino all'inattesa confessione finale.

«David Frost – spiegano le note di regia – non era un coraggioso giornalista free-lance in cerca di verità storica, ma un uomo di televisione con al suo attivo grandi successi popolari in Inghilterra e in Australia, alla ricerca di un riscatto professionale negli Stati Uniti, dove la sua fama e la sua riuscita erano più controverse. Un personaggio quindi apparentemente non titolato per il carattere storico-politico di un’intervista come quella. A dispetto di ogni difficoltà, Frost tenne duro, sia sul fronte finanziario, dove rischiò tutta la sua carriera e il fallimento, pur di trovare i soldi per pagare un avidissimo Nixon e per produrre la serie di interviste, sia sul fronte del duello col Presidente, un avversario più coriaceo del previsto, che vinse praticamente i primi 11 round, ma che fu messo KO da Frost solo negli ultimi minuti del dodicesimo.»

Una compagnia di otto attori, sei poltroncine da ufficio su rotelle e una cornice che accenna l’idea di uno studio televisivo bastano per raccontare una vicenda che copre l’arco di più di due anni e che percorre i continenti fra l’Inghilterra, l’Australia, New York, la California, su aerei, auto ed elicotteri, con un ritmo e una disinvoltura teatrale che hanno qualcosa di shakespeariano.

Accanto a Ferdinando Bruni (David Frost) e Elio De Capitani (Richard Nixon), sono in scena Luca Toracca (Swifty Lazar), Alessandro Bruni Ocaña (Jim Reston - giornalista), Claudia Coli (Caroline), Matteo de Mojana (John Birt - montatore televisivo), Andrea Germani (Bob Zelnick - giornalista) e Nicola Stravalaci (Jack Brennan). La voce registrata di Mike Wallace è di Gabriele Calindri. Il disegno delle luci è stato curato da Nando Frigerio e Giuseppe Marzoli si è occupato degli effetti sonori. La traduzione del testo inglese è stata curata da Lucio De Capitani.

Accolto con costante favore dalla stampa anche nel corso della passata stagione, «Frost/Nixon» è stato definito su Il sole 24 ore da Renato Palazzi «un grandissimo spettacolo, capace di attrarre e catturare la platea dal primo all'ultimo minuto. [...] A completare il tutto, c'è la splendida prova dei due interpreti principali, bravissimi nei panni rispettivamente di Nixon, di cui De Capitani evidenzia le doti di seducente istrione, di brillante affabulatore, ma anche di stratega politico più raffinato di quanto forse la storia non gli riconosca, e di Frost, che Bruni raffigura come l'antesignano della moderna era televisiva, il profeta del prevalere dello show business sulle ideologie. Grazie a elaborate parrucche, i due ottengono un singolare effetto di "verità": ma non imitano, creano delle accurate maschere interiori.»

Sulle caratteristiche dell'allestimento si sofferma, su Avvenire, Domenico Rigotti: «Ventuno sequenze che in una scena semplice ed esemplare (sintesi di molti luoghi dell'azione in specie lo studio televisivo, vecchi monitor che rimandano loghi ironici, una teoria di rotanti seggioline vintage in continua scorribanda) scorrono via con l'asciuttezza di un dramma storico shakesperiano e con quel ritmo di cui sono maestri i due protagonisti Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, qui nell'agone ancora una volta insieme in veste di registi infallibili in un montaggio che non permette distrazione.»

E anche Maria Grazia Gregori de l'Unità esprime un giudizio lusinghiero sull'interpretazione dei due protagonisti: «Elio De Capitani, in completo blu con un trucco che cita Nixon senza trasformarlo nella sua copia, rende benissimo le doppiezze del presidente quacchero, le sue insicurezze, i suoi complessi di inadeguatezza fino all'apoteosi della scena madre finale. Ferdinando Bruni che è David Frost, si insinua con autorevolezza dentro un personaggio a più facce, sparring partner perfetto, innamorato del rischio soprattutto se pensa che ne possa avere un tornaconto. Del resto qui gli eroi positivi latitano, ci sono solo uomini che la sanno lunga circondati, sostenuti dai loro supporter che li rispecchiano: il produttore affarista, il radical contestatore, il portavoce, l'addetto militare, la donna compiacente.» 


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara