Gino Lubich partigiano e giornalista

Incontri e convegni
[ Redazione Trentino Cultura]

Con la nuova biografia di Gino Lubich fresca di stampa, la casa editrice Il Margine invita, per questo 25 aprile 2017, a riscoprire la straordinaria figura di un partigiano e giornalista (il fratello comunista della fondatrice dei Focolari) a cui sarà dedicata la cerimonia ufficiale della Liberazione, ore 11, con Alessandro Andreatta, sindaco di Trento; Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma; Pasquale Gioffrè, commissario del Governo; Martina Trentini, vicepresidente Associazione nazionale partigiani italiani del Trentino; Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino, che interviene sulla figura del partigiano Gino Lubich; Corale “Bella Ciao” diretta da mons. Giuseppe Grosselli.

La presentazione del libro di Giacomo Massarotto e Piero Lazzarin si svolgerà il giorno successivo, mercoledì 26 aprile alle 17.30 con Giuseppe Ferrandi, Lucia Fronza, Alessandro Andreatta e Sandro Schmid (Anpi).

Nato negli ultimi mesi della Trento austro-ungarica da una famiglia di origine slovena, studente di medicina a Padova, partigiano comunista, Gino Lubich viene arrestato e torturato nel famigerato carcere di Bolzano. Nei difficili anni del dopoguerra sperimenta la sua vocazione giornalistica dapprima alla redazione milanese dell’«Unità», poi – dopo il distacco dal Partito comunista – a Roma e a Padova. Testimone e interprete sempre libero e originale di tanti eventi decisivi della storia d’Italia del Novecento, amico fraterno di Ermanno Olmi e di Igino Giordani, legatissimo alla sorella Chiara fondatrice dei Focolari, Gino Lubich è divenuto per molti un maestro di impegno per la libertà, la democrazia e la dignità di ogni persona.

Sugli autori: Giacomo Massarotto è vissuto a Padova dove ha esercitato la professione di architetto. Dopo aver compiuto i sessant’anni anni scoprì di avere una vena narrativa e pubblicò due libri di fiabe per i tipi della Fondazione Colonnetti di Torino. Con i fratelli scrisse anche un libro di racconti dal titolo “Cantavamo al suono del flauto”. È venuto a mancare nel gennaio 2017, dopo aver appena terminato questo libro sull’amico Gino Lubich, a cui teneva particolarmente. Piero Lazzarin, giornalista, per lunghi anni caporedattore del «Messaggero di sant’Antonio», è autore di opere di storia, di arte e di biografie, tra cui quelle dedicate ad Albino Luciani, all’abbé Pierre, a don Lorenzo Milani, a padre Mario Venturin, a John Henry Newman, a Benedetta Bianchi Porro e a Edith Stein. Il suo Libro dei santi. Piccola enciclopedia, giunto alla quarta edizione, è stato tradotto in lituano e croato.


organizzazione: Casa editrice Il Margine