I Pedrotti - Tre generazioni di fotografi

Mostra fotografica antologica dal Fotostudio Pedrotti. Un percorso artistico attraverso il Novecento

Mostra , Mostra fotografica

L’esposizione metterà a confronto tre generazioni, per quasi un secolo di attività professionale e artistica. Enrico (1905-1965), Mario (1906-1995), Silvio (1909-1999) e Aldo (1914-1999) sono appunto i fotografi che hanno lasciato un segno determinante nella storia dell’immagine e della musica trentina del secolo scorso. Per primo Enrico, e a seguire i fratelli, fanno della fotografia prima di tutto il loro “mestiere”, che li porta, nel 1929, ad aprire uno studio in via Roggia Grande a Trento. La loro fama in campo fotografico procede all’unisono con quella nel campo delle corali alpine e con la passione per la montagna che diventa, oltre al ritratto, il genere fotografico prediletto del loro lavoro. Nel 1926 i Pedrotti sono fra i fondatori del Coro della SAT. Con la partenza di Enrico per Bolzano nel 1937, i tre fratelli portano avanti l’atelier “Fratelli Pedrotti” fino alla cessazione dell’attività nel 1979. Enrico è la punta di diamante di questo sodalizio. Oltre al lavoro di bottega si dedica intensamente alla sperimentazione fotografica, avvicinandosi alle avanguardie nordiche e al futurismo e collaborando con Fortunato Depero. La sua attività – più volte premiata in ambito europeo e recentemente approfondita e rivalutata – lo segnala come uno dei protagonisti della fotografia europea del Novecento. Luca (Bolzano, 1943), figlio di Enrico, fotografo di teatro e di architettura, si appassiona alla fotografia sin da ragazzino, segue le orme del padre e prosegue l’attività professionale a Bolzano fino ai nostri giorni. È lui - seconda generazione dei fotografi Pedrotti - a trasmettere la stessa passione alla terza e successiva, ossia al figlio Federico (Bolzano 1969), che infatti dal 1998 è libero professionista a Monaco di Baviera.

La mostra che verrà inaugurata dal presidente Bruno Dorigatti – curata da Valentina Cramerotti e Federico Pedrotti – ripercorre dunque questi sentieri di vita e di ispirazione. Cerca in particolare di evidenziare, con molti materiali inediti e con il catalogo che l’accompagna, il filo conduttore e le peculiarità di questa ininterrotta e singolare avventura professionale. Nonostante i diversi periodi storici, i cambi della tecnica, i singoli stili, aspirazioni e linguaggi espressivi, è nella passione e nel mestiere che si ritrova il trait-d’u nion di una “consuetudine” alla fotografia che è parte della storia trentina.

Costi

Ingresso libero


organizzazione: Consiglio della Provincia autonoma di Trento