I brevetti favoriscono l'innovazione?

Convegno

Festival dell'economia 2010
Focus

Michele Boldrin
Spesso si sente dire che senza brevetti le aziende farmaceutiche non sarebbero più in grado di introdurre nuovi medicinali. E che senza copyright non si pubblicherebbero più libri, non si diffonderebbe più musica, non si produrrebbero più film. Insomma, è vero che con dei diritti di proprietà intellettuale più deboli e maggiore libertà di imitazione, il progresso tecnologico e la creatività artistica ne soffrirebbero? No, non è per niente ovvio né palese che così sia. Anzi, è molto probabile che sia vero l'opposto.

introduce Anna Masera

Michele Boldrin
Docente alla Washington University di St. Louis. É stato docente alle università del Minnesota, Carlos III di Madrid, Northwestern, UCLA e Chicago. È Fellow della Econometric Society e Research Fellow del CEPR. È stato editor o editor associato di varie riviste internazionali, fra cui "Econometrica", "Review of Economic Dynamics" e la "International Economic Review". I suoi studi si occupano di teoria della crescita economica, progresso tecnologico e macroeconomia più in generale . È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati su tutte le maggiori riviste scientifiche internazionali. Tra i suoi libri recenti: Human Capital, Trade and Financial Development in Rapidly Growing Economies: From Theory to Empirics (con B. Chen e P. Wang), Kluwer Publ. (2004); Against Intellectual Monopoly (con D.K. Levine), Cambridge University Press (2008), Tremonti Istruzioni per il disuso, (con A. Bisin, S. Brusco, A. Moro e G. Zanella), l'Ancora del Mediterraneo (2010).


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