I codici musicali trentini del Quattrocento

Polifonie per i santi

Musica , Musica classica
[ Qual Piuma al Vento Festival]

The Binchois Consort, direttore Andrew Kirkman.

Protagonista dell'esecuzione il prestigioso complesso vocale The Binchois Consort diretto da Andrew Kirkman che, da oltre vent'anni, svolge un’intensa attività concertistica in Europa e negli Stati Uniti.

Il programma, presentato con il titolo «I codici musicali trentini del Quattrocento - Polifonie per i Santi», unisce composizioni dei Codici di Trento (la maggiore collezione esistente al mondo di musica quattrocentesca) con opere derivate da altri codici coevi per festeggiare Gesù Cristo e la vergine Maria con - alle due estremità - nozioni di lignaggio, spirituali e familiari.
Si inizia con la figura pre-cristiana del precursore: Giovanni il Battista, introdotto dalla sua antifona per definizione: Inter natos mulierum e si prosegue con il famoso inno, amato dagli appassionati di storia delle origini delle note: Ut queant laxis. Da qui si passa, attraverso il graduale gregoriano Fuit homo, al Gloria della bella Messa basata sulla sua melodia, sorprendentemente trascurata, dato che è trasmessa nei codici trentini accanto alla grande Missa Caput, il più celebre ciclo di Messa inglese dell’epoca.

Con il secondo gruppo di ascolti, si incontra l’eredità musicale quattrocentesca di invocazioni contro la peste, rappresentata da due intonazioni  dell'inno Stella celi extirpavit: la prima del compositore inglese della corte di Lancaster John Cooke, che supplica la Vergine per la liberazione dalla terribile malattia, e la seconda di Guillaume le Rouge, celebre cantore nella cappella di Charles d'Orléans. Tra le due intonazioni sarà presentato un movimento dalla Messa sulla canzone So ys emprentid di John Bedyngham o Walter Frye, che è legata al mottetto Stella celiall’interno di un ciclo ‘Messa-Mottetto’. Infine, dopo l’introito Salve sancta parens in canto gregoriano, sarà perseguito questo legame tra l’inno contro la peste e la chanson attraverso un Kyrie frammentario di un’altra Messa sulla stessa chanson, identificato da Brian Trowell e ricostruito qui da Trowell e Philip Weller.

L’Eucarestia riceve il suo omaggio musicale in due pezzi poco conosciuti dei codici di Trento basati sull’antifona delle Lodi per il Corpus Christi ‘Homo quidam’, cui segue il contrafactum di O rosa bella di Bedyngham con il testo dell’inno all’elevazione O quam suavis. Dopo la sequenza di Pasqua dedicata alla vittima pasquale stessa, presentata nella versione presente in Trento 92, si finisce la prima metà del programma con un cenno nella direzione di San Giovanni, il proto-Battista che indicò Dio stesso come Agnello: una caratterizzazione di Cristo celebrato, come in questo caso, nell’Agnus dei del ciclo della  Messa Fuit homo.

La seconda parte del programma si concentra esclusivamente sulla Vergine, dapprima tramite la sua Annunciazione, in due composizioni polifoniche, ciascuna introdotta dal canto gregoriano. Questa è l’occasione per presentare un’altra sequenza polifonica dai codici di Trento: la bella antifona Ave Maria, virgo serena, immortalata dalla famosa versione di Josquin. Il gruppo si chiude con il saluto di Dunstaple per l’Annunziata: Gaude virgo salutata, un mottetto isoritmico finemente costruito.

Mentre rimangono nei manoscritti musicali quattrocenteschi numerose  testimonianze sullo stato originario della canzone O rosa bella, la ballade che sta alla base della breve composizione sull’Albero di Jesse con cui inizia il gruppo di chiusura non è nota. Nel celebrare la madre apocrifa della Vergine, il mottetto di Plummer Anna mater matris Christi, il cui organico comporta insolitamente tre tenori di uguale tessitura, è un lavoro coinvolgente e complesso di questo precursore dello stile dell’Eton Choirbook. Anche se l’incertezza ancora circonda l’origine del canto che è alla base della Messa Flos regalis di Frye, il suo testo è inequivocabile: nell’elogio al ‘regale fiore virginale’ e alla ‘regale stirpe di Jesse’, ma anche nel suo riferimento inusuale alla Vergine come ‘capo del coro’, tocca una nota insolitamente appropriata con cui si concluderà il concerto.

Sabato 29 ottobre il pubblico potrà accedere alla Badia di San Lorenzo (a Trento in Piazza Dante, accanto alla stazione ferroviaria)dove l'esibizione del  The Binchois Consort avrà inizio alle ore 21.00. Diretti da Andrew Kirkman, saranno in concerto David Allsopp, Mark Chambers, Dominic Bland, Nick   Madden, Alastair Putt e Matthew Vine.

Costi

Ingresso libero.


organizzazione: Centro servizi culturali S. Chiara