I trentini nella guerra di Spagna

Terzo incontro del ciclo “L’ultimo fronte. Il Trentino nella Seconda guerra mondiale”

Incontri e convegni
Incontro - I trentini e la guerra di Spagna [ Fondazione Museo Storico del Trentino]

I TRENTINI DEL CORPO TRUPPE VOLONTARIE NELLA GUERRA DI SPAGNA, 1936-39

Interviene Davide Zendri. Introduce Massimo Libardi.

I volontari trentini che parteciparono alla guerra civile spagnola inquadrati nel Corpo Truppe Volontarie furono almeno 567. La loro composizione restituisce uno spaccato della società maschile trentina: con un’età compresa fra i 18 e gli oltre 50 anni, provenivano da quasi tutti i comuni della provincia di Trento, da tutte le classi sociali, da tutte le professioni, con una scolarizzazione più alta della media. I volontari furono spinti da motivazioni di tipo politico/religioso ed economico, nella speranza di una campagna breve e vittoriosa. Nella scelta di arruolarsi svolsero un ruolo determinante i legami di amicizia generazionali e l’attività di referenti del Partito Nazionale Fascista. I soldati trentini del C.T.V. operarono in ogni arma e specialità. Alla partenza e nei primi mesi di campagna i volontari furono inquadrati su base territoriale come nel caso della compagnia “Cesare Battisti”. La guerra fu lunga e dura, come è testimoniato dall’alta percentuale di feriti (43%) e di caduti (7%). Un quarto dei combattenti fu decorato al valore. Sia in scritti privati che in testi destinati alla pubblicazione su quotidiani e periodici le motivazioni esibite sono in primo luogo di carattere ideologico: la difesa della causa fascista contro l’antifascismo internazionale e la difesa della religione cattolica. I riferimenti ai compensi in denaro sono indiretti ma ben presenti (gli ingaggi e gli stipendi erano per l’epoca rilevanti). A queste due motivazioni si aggiunge per alcuni un collegamento con l’irredentismo dei volontari della Prima guerra mondiale. Quest’ultima peculiarità dei legionari trentini, anche se non è predominante fra le motivazioni, è sottolineata più volte nelle fonti soggettive, come se i legionari volessero inserirsi nella storia del loro territorio come continuatori dell’opera degli irredentisti. I volontari vennero reclutati dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, dal Regio Esercito e dalla Regia Aeronautica. Solo una minima parte era iscritta al P.N.F. I Comandi condussero la guerra di Spagna come una campagna del Regio Esercito, anche se ufficialmente non lo fu e il C.T.V. si caratterizzò come un corpo di spedizione “fascista”, con i suoi caduti e decorati dipinti come “martiri”, sia che provenissero dalle organizzazioni di partito, come Paolo Lorenzoni o Tullio Baroni, sia che fossero aviatori, magari legati al mondo cattolico, come Ezio Maccani. Il ritorno dei trentini dalla Spagna fu trionfale. Dopo le parate in Spagna e a Napoli e Roma, i legionari tornarono nei loro paesi dove furono accolti come eroi dalle autorità locali politiche, militari, ecclesiastiche, con festeggiamenti pressoché in ogni comune del Trentino. Ai caduti furono dedicate vie, piazze, monumenti, sedi di istituzioni, rifugi montani. Pochi mesi dopo scoppiò la Seconda guerra mondiale. Più di un terzo dei legionari venne richiamato, e si trovarono a combattere su tutti i fronti fino all’armistizio del 1943. Un decimo di loro conobbe la prigionia nei campi Alleati o tedeschi. Comparabile il numero degli ex legionari trentini che aderì alla Repubblica Sociale Italiana (12) con quello di chi fece la scelta opposta, aderendo alle formazioni partigiane (10). Fra questi ultimi Giuseppe Gozzer, al quale fu conferita una Medaglia d’Oro. Dopo le iniziali celebrazioni, la caduta del fascismo provocò la rimozione dei ricordi di una guerra che non poteva più essere raccontata. La memoria della guerra di Spagna combattuta a fianco dei nazionalisti portò alla rimozione di onorificenze, targhe, busti, intitolazioni di luoghi pubblici ai legionari caduti. Questa damnatio memoriae non colpì tuttavia tutti i legionari e nelle nostre città e paesi sopravvivono denominazioni di vie, lapidi commemorative sulle case natali e, più recentemente, alcuni cimeli hanno cominciato ad affluire nei musei.

L'incontro si terrà nella Sala Affreschi della Biblioteca Comunale di Trento.


organizzazione: Biblioteca Archivio del CSSEO, Fondazione Museo Storico del Trentino