I viaggi nell'Italia perduta

Lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso è stato un artista “vorace di avventure e goloso di vita”, capace di calzare suole di vento come Arthur Rimbaud e viaggiare attraverso il nostro Paese offrendoci attraverso i suoi scritti la possibilità di scoprirlo.

Nicola De Cilia ha raccolto e curato i suoi racconti di viaggio in un libro pubblicato dalle Edizioni dell’Asino di Goffredo Fofi e verrà a raccontarci di quel grande scrittore che Comisso fu, dell’Italia che era e di quella che ancora oggi possiamo scoprire.

I suoi racconti di viaggio, accostabili forse solo a quelli di Guido Piovene, sono sparsi tra i suoi libri degli anni Venti fino ai tardi Cinquanta. Comisso aveva conosciuto la Grande Guerra sui luoghi della sua adolescenza: Caporetto, il Piave e sul Grappa. Tornato da Fiume, non ancora ventiseienne, colse al volo l'opportunità di vivere a bordo di un veliero che faceva sponda fra Chioggia e le coste dalmate e del Quarnaro. Fu alla fine degli anni Venti che cominciò a viaggiare in Nord Africa e poi, per il Corriere della Sera, attraverso il Medio e l'Estremo Oriente, fino in Cina e Giappone.

Sono tuttavia i suoi viaggi italiani quelli che più meritano di esser ricordati: ci troviamo, al netto della modernità, impressioni fulminanti sul carattere dei luoghi e dei suoi abitanti.