Il Brento la grande parete della valle del Sarca

Cinema

Le diverse sfaccettature del Monte Brento, serata di film, foto e racconti dei protagonisti e delle loro imprese
a cura di M. Furlani e A. Zanetti

Il Monte Brento la Grande Parete, che domina sulla destra orografica la Valle del Sarca , sarà protagonista della serata organizzata dalla Sosat martedì 31 marzo, con inizio alle ore 20.30 nella sede sociale di Via Malpaga n° 17.
Attraverso le immagini ed i racconti dei protagonisti delle scalate di questa parete verrà ripercorsa la storia, piuttosto recente, delle ascensioni compiute su di una parete che grazie al clima della bassa Valle del Sarca ed alla sua esposizione, permette agli arrampicatori di scalare tutto l’anno. Il Brento da quando fu scoperto nel 1971 come terreno di arrampicata è diventato la meta delle scalate delle ultime generazioni di alpinisti di tutta Europa. L’architettura rocciosa del Brento è imponente, affascina gli scalatori, che da poco meno di 40 anni salgono le sue crepe, le sue placche, i suoi vertiginosi strapiombi. Non a caso la via più difficile sugli strapiombi del Brento, realizzata dal compianto Andrea Andreotti, con Marco Furlani, Diego Filippi e Fabio Bertoni nel 1992 è stata chiamata “Via Vertigine”. La parete si sviluppa con un dislivello di circa 1000 m ed ha una larghezza complessiva di 2500 m. Essa è suddivisa in quattro sezioni. La prima sezione è quella delle placche, la seconda del pilastro magro, la terza dei grandi tetti e l’ultima dei grandi pilastri. Sono molti nel mondo della montagna che si chiedono oggi come mai nessun alpinista del calibro del compianto Re del Brenta Bruno Detassis, - se ne è andato da meno di un anno - del grande Marino Stenico e successivamente di Bepi Loss abbiano mai tentato di creare su quella grande parete una loro opera ovvero sia una via. Non ci ha pensato nemmeno il Ragno delle Dolomiti, Cesare Maestri il più forte scalatore degli anni ‘50- ‘60 del Trentino, uno tra i migliori del mondo. Le prime esplorazioni del Brento, con la salita alla “Via Graziella” portano la firma di Andrea Andreotti e Marcello Rossi, poi negli anni successivi siglarono con grandi imprese su quella parete altri grandi arrampicatori come: Giovanni Groaz con Giorgio Cantaloni, Franco Gadotti con Heinz Steinkoetter, che tracciano uno dei migliori itinerari la via “Diedro degli amici”. Negli anni sono proseguite le esplorazioni, con la realizzazioni di vie sempre più difficili legate anche all’evoluzione dell’arrampicata con scalatori quali il superlativo “Manolo” al secolo Maurizio Zanolla, l’elegante Palma Baldo, Riccardo Mazzalai, Mauro Degasperi, Valentino Chini, Marco Furlani. che condurrà la serata, Franco Corn, Sergio Martini, Diego Filippi, Andrea Zanetti, H. Grill. Anche, Fabio Giacomelli e Fabio Stedile vittime della montagna rispettivamente sul Brenta il primo e sul Cerro Torre il secondo, furono protagonisti su quella parete. Da aggiungere che da alcuni anni quella parete è terreno di “gioco” non solo per gli scalatori, ma anche dei base jumpers, gli spericolati paracadutisti, che si lanciano dal famoso Becco dell’Aquila, nel vuoto e dopo pochi istanti di volo, aprono il paracadute per atterrare dolcemente sui prati della Valle del Sarca. La serata della Sosat sarà l’occasione per ripercorrere la storia di questa montagna con coloro che hanno scritto, con le loro scalate pagine memorabili di alpinismo.