Il canto di Penelope

tratto da Margaret Atwood, Il canto di Penelope, Rizzoli, 2005, trad. Margherita Crepax

Teatro

MultiversoTeatro

regia e riduzione drammaturgica di Michela Embrìaco
con Michela Embrìaco
danzatrice e coreografie video di Elena Finessi
video e fotografia Pierluigi Cattani Faggion
scenografia e costumi Giusi Campisi
partitura luci Mariano De Tassis
musica originale Carlo Casillo
realizzazione costumi Antonella Vecchi
tecnico luci Luca Brun

«La storia, così come viene raccontata nell’Odissea, non è del tutto logica: ci sono troppe incongruenze. Sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è». (Margaret Atwood)

Il canto di Penelope è ambientato nell’Ade ai giorni nostri, da cui Penelope racconta delle vicende dell’Odissea, dice la sua verità, parla di se stessa e del suo essere un paradigma universale della condizione femminile: «Sono diventata una leggenda edificante – declama Penelope – Un bastone con cui picchiare altre donne. Non seguite il mio esempio, voglio gridarvi nelle orecchie! Ma quando cerco di gridare, la mia voce è quella di un gufo».

Le voci narranti sono quelle di Penelope e delle dodici ancelle impiccate dal figlio Telemaco su ordine del padre, Odisseo. Le ancelle formano un Coro, che con le sue domande inquieta Penelope: che cosa ha portato all’impiccagione delle ancelle e che cosa c’era davvero nella mente di Penelope? Secondo Margaret Atwood la storia, così come viene raccontata nell’Odissea, non è del tutto logica, ci sono troppe incongruenze: «Sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è», dichiara la scrittrice canadese.

Accompagna la narrazione di Michela Embrìaco nei panni di Penelope e il Coro sullo sfondo, nel crescendo del racconto, la coreografia della danzatrice Elena Finessi.

Iniziativa promossa da Comunità della Valle dei Laghi e Comuni di Aldeno e Brentonico, per celebrare la ricorrenza dell’8 marzo, portando l’attenzione verso le disuguaglianze, le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono ancora oggi oggetto.

Spettacolo realizzato con il contributo di Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento – Circoscrizione S.Giuseppe S.Chiara, BIM dell’Adige, Casse Rurali Trentine, Cassa Rurale di Trento.

Costi

partecipazione libera

Lo spettacolo sarà visibile nella Sala Virtuale del Coordinamento Teatrale Trentino,

al sito www.trentinospettacoli.it  

e sul relativo canale Youtube .

 

parte di: Otto Marzo 2021