Il colonialismo italiano

Il colonialismo italiano spiegato nelle storie nere del Corriere dei piccoli

Incontri e convegni , Presentazione libro
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Un libro importante nato da una lunga ricerca documentaristica. Laura Scarpa, la curatrice del volume, sarà la nostra guida al modo in cui il colonialismo italiano veniva raccontato in presa diretta ai più piccoli.

‘Le storie nere delCorriere dei Piccoli’ presenta ai lettori di oggi i fumetti italiani dal 1908 al 1936 in cui appaiono personaggi africani o di colore, sia come protagonisti, sia come presenze occasionali.

Da Bilbolbul, primo grande fumetto italiano a Bonaventura, a Pier Lambicchi, fino a Romolino e Romoletto, piccoli balilla in Africa, o a personaggi che si chiamano Bomba e Zimbo, Tidna Danna, Mingo-Mango o Faccetta Nera, un’antologia dell’Africa nel fumetto italiano nel «Corriere dei Piccoli».

Oggi gli storici affrontano finalmente l’argomento della colonizzazione italiana, per molto tempo sottaciuta, in Libia ed Eritrea e quello che si scopre in queste pagine è un mondo ancora radicato a stereotipi ottocenteschi.

Accompagnati da testi di studiosi nel libro troviamo molte immagini e documenti e più di sessanta pagine di fumetti di alto contenuto artistico – Mussino, Sto, Gustavino, Rubino – alcuni dei quali molto famosi ed altri tutti da scoprire.

Firmano i saggi del libro: Alessandra Lazzari del CNR, Gianfranco Manfredi, sceneggiatore oltre che scrittore e cantautore, Matteo Stefanelli, studioso di fumetto dell’Università Cattolica, Alessio Trabacchini, saggista e studioso, Fabio Gadducci, storico del fumetto e docente dell’Università di Pisa, Sergio Lama, bibliofilo, dott. Roberto Bianchi, dell’Università di Firenze, Igiaba Scego, scrittrice e giornalista afroitaliana e ovviamente Laura Scarpa autrice e saggista.

«Il razzismo è stato sdoganato purtroppo. Ma è solo il razzista dichiarato il nostro problema? Spesso l’antirazzismo italiano gioca di rimessa.

È un antirazzismo che risponde agli stimoli xenofobi, ma non sa più dettare l’agenda. È paradossale la situazione che stiamo vivendo. Si reagisce (ad una barzelletta, a una dichiarazione, a un pestaggio), ma spesso non si agisce in maniera preventiva sa sulle cause del razzismo che ci avvolge. Non riflettiamo più.

Siamo in difesa, sempre in trincea, sempre a rispondere e mai a domandare».
(dalla postfazione di Igiaba Scego)

 

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