Il giardino dei Finzi Contini: dal romanzo al film
La parola 'immaginata'. Cinema e letteratura
Relatore: Prof. Gualtiero De Santi - Urbino
IL LIBRO
Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi Contini, Einaudi Tascabili, 1999
Il giardino dei Finzi Contini, pubblicato nel 1962, fa parte di quel grande organismo romanzesco cui Giorgio Bassani lavorò nel corso di quarantanni, dal 38 al 48, e che va sotto il nome de Il romanzo di Ferrara. Si tratta di una macrostruttura, sostenuta da un complesso meccanismo di relazioni e rimandi interni, che raccoglie gran parte dellopera narrativa dello scrittore: Dentro le mura, Gli occhiali doro, Il giardino dei Finzi Contini, Dietro la porta, Lairone, Lodore del fieno, romanzi autonomi ma nello stesso tempo legati intimamente da una visione poetica comune, e da unambientazione che diventa anche simbolo di un modo di guardare alla storia: Ferrara, con le sue strade larghe e silenziose; la malinconia sottile e piacevole di unesistenza sospesa in uneterna provincia, tra i fasti universitari di Bologna e i poetici languori di Venezia; le nebbie lattiginose, da cui affiorano a tratti sagome scure, fantasmi che solo allultimo momento rivelano la loro vera identità di case, alberi, muri. Continua su: www.italialibri.net
IL FILM
Il Giardino dei Finzi Contini, regia di Vittorio De Sica (Italia, 1970, 93') con Fabio Testi, Helmut Berger, Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Romolo Valli.
A Ferrara, negli anni che preludono alla seconda guerra mondiale, solo pochi amici sono ammessi nella ricca villa e nel bel giardino della famiglia israelita dei Finzi-Contini. Tra questi vi sono due giovani, Giorgio e Giampaolo. Ma ben presto le vicende private e le pene di cuore vengono travolte dalla ben più grande tragedia collettiva della guerra. La famiglia dei Finzi-Contini viene deportata in Germania; Giampaolo scompare sul fronte russo; solo Giorgio si salverà. Tratto dal celebre romanzo di Giorgio Bassani, il film rievoca con struggente nostalgia un passato ancora lontano dalle brutture, a cui De Sica sa dare i colori più suggestivi e teneri, senza tuttavia cadere nel patetico, come farà poi, purtroppo, in alcuni dei film successivi
organizzazione: Associazione Rosmini