Il ladro di orchidee
Usa, 2002
Titolo originale: Adaptation
Genere: Commedia
Durata: 114'
Regia: Spike Jonze
Cast: Nicolas Cage, Meryl Streep, Chris Cooper
Charlie Kaufman scrive quello che vive con grande difficoltà. Suo fratello gemello Donald vive quello che scrive con completo abbandono. Susan scrive sulla vita ma non riesce a viverla. La vita di John è un libro che aspetta di essere adattata. Una storia quattro vite. In milioni di modi possono finire.
di Riccardo Bellucci
Il ladro di orchidee, in originale si intitola Adaptation, titolo senzaltro più consono e metaforico.
Il film narra infatti la storia di Charlie Kaufman (Nicolas Cage), sceneggiatore in crisi, alle prese con un adattamento di un libro della scrittrice Suzie Orlean (Meryl Streep) su un ladro di orchidee ( Chris Cooper), un libro di difficile trascrizione cinematografica, dal momento che apparentemente non succede nulla di quello che servirebbe ad un copione per risultare valido:niente cambiamenti dei personaggi, niente colpi di scena.
Il gemello di Charlie, Donald (ovviamente ancora interpretato da Cage), nel frattempo ha deciso di intraprendere la carriera del fratello e scrive una sceneggiatura che è palesemente ridicola, ma che inaspettatamente viene considerata buona dai produttori di Charlie.
Gli avvenimenti della vita reale dei due gemelli si fondono con quelli della sceneggiatura scritta da Charlie, e realtà e finzione convivono diventando una cosa sola.
Spike Jonze, già autore delloriginale: Essere John Malkovich, dirige questo film scritto dal vero Charlie Kaufman (il gemello Donald non esiste nella realtà), e come nel precedente film dissemina trovate geniali accompagnate però da alcuni punti morti che rallentano questo film a tesi.
Il cinema nel cinema sembra spesso un argomento abusato, almeno da Truffaut in poi, invece Jonze si pone nuovi quesiti sul fare film, non mostrando il solito gioco realtà-finzione fine a se stesso, ragionando su come uscire dalle cosiddette regole narrative cinematografiche, ma anche su come combattere quella mediocrità che spesso ha la meglio, anche nella vita (come quella del gemello Donald nel film). La sua è una riflessione sull adattarsi in senso lato.
Lintento è riuscito, il film funziona, e anche se la narrazione risulta a tratti farraginosa, senza dubbio loriginalità fa dimenticare i difetti.
Spiazzante.
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organizzazione: Associazione Nuovo Cineforum Rovereto