Immobili

Scenamasetto

Teatro

Spettacolo di Giulio Costa con Elisa Bossi e Giulio CostaIl racconto di coloro che coltivavano la speranza di un futuro comune e non immaginavano invece un futuro ‘a schiera’. La storia di relazioni di senso ormai smarrite, ma ancora profondamente radicate nei tessuti sociali delle nostre comunità.In collaborazione con Associazione culturale TrentoSpettacoli.

IMMOBILI

A San Vito di Spilamberto, in provincia di Modena, c’è una Casa del Popolo, chiamata Rinascita. Il nome dell’edificio,
inaugurato nel 1949 come sede politica e ricreativa del PCI, rievoca una cooperativa di consumo fondata quarant’anni prima e distrutta da una squadra fascista nel 1921.

La decisione di ricostruire questo luogo venne presa nei giorni successivi alla Liberazione, con la volontà di risarcire la memoria di quella prima esperienza socialista e di riprendere una storia interrotta. Il popolo voleva la sua casa e “tutti, uomini e donne, anziani e giovani, sottoscrissero il prestito necessario per acquistare i materiali”, tutti con la medesima convinzione di realizzare un’opera importante. Rinascita doveva essere il luogo di un grande sogno, la casa di tutti i lavoratori, la sede dell’alleanza sociale che avrebbe portato pace, progresso e serenità.

«Ma questa sembra calata dal cielo», dissero della Casa del Popolo di San Vito, perché era completamente diversa da tutte le altre costruzioni, perché anche a livello architettonico e artistico portava avanti una sperimentazione che era inevitabilmente contaminata con il messaggio politico. Rinascita nacque come un segno nello spazio, semplice, elementare, capace di distinguersi come le chiese e i campanili: sulla facciata razionalista venne inserito un bassorilievo che, attraverso i volti di coloro che fecero la Resistenza ,rappresentava l’utopia di una nuova società.

Il bassorilievo venne realizzato in due giorni e due notti, con una tecnica originale e difficile, una lavorazione fatta direttamente col cemento, con la volontà di consolidare rapidamente un presente come monito per l’avvenire

.A sessant’anni di distanza, invece, l’unica rapidità del nostro presente è quella di smantellare il passato e di interrompere nuovamente la storia della Casa del Popolo di San Vito: Rinascita è stata messa in vendita e il suo destino è a rischio per la realizzazione di un intervento residenziale.

Ma quante di queste case sono già state abbattute? Quante case Rinascita sostituite da interessi privati e speculazione? Quanti luoghi pubblici sottomessi alla mobilità del mercato immobiliare? Come cementare invece l’importanza dell’aggregazione sociale? Forse attraverso la parola, la testimonianza diretta delle pietre, del cemento, delle mani, di chi l’ha costruita, di chi l’ha vissuta, di chi l’ha voluta, di chi non la vuole più, di coloro che coltivavano la speranza di un futuro comune e che non immaginavano invece un futuro “a schiera”.

Immobili erano gli ideali di chi ha fondato Rinascita. Immobili sono i beni che vengono radicati al suolo, immobili che vengono smantellati, a favore di immobili che dovrebbero portare qualità e cambiamento. Immobili sono questi tempi senza passato. Immobili le memorie da perpetrare nel futuro.

ELISA BOSSI
Diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 1990. Ha lavorato per il Teatro Stabile di Genova con Peter Stein e con Marco Sciaccaluga; per il Centro Teatrale Bresciano con Nanni Garella; per il Teatro Verdi di Pisa e Atelier Costa Ovest; per il Teatro Porta Romana di Milano con Giampiero Solari; con Riccardo Maranzana e Fabio
Alessandrini; con Ferruccio Filipazzi; per la Corte Ospitale di Rubiera con Franco Brambilla; con Barbara Casini; per il Teatro dell’Archivolto di Genova con Giorgio Scaramuzzino e con Giorgio Gallione con il quale lavora anche per il Teatro Carlo Felice di Genova; per il Teatro del Carretto di Lucca con Maria Grazia Cipriani.

GIULIO COSTA
Laureato in Architettura nel 2001, specializzato con il “Master in Architettura per lo Spettacolo”, con la “Scuola di perfezionamento per registi e attori” diretta da Luca Ronconi e con il corso di regia “Proyecto BAT” diretto da Lluís Pasqual (Teatro Arriaga, Bilbao).
Dal 1999 ha lavorato: come scenografo, come drammaturgo, come assistente alla regia di Giorgio Gallione, di Lorenzo Mariani, di Lucio Dalla, di Lluís Pasqual e per Notre-Dame de Paris di Riccardo Cocciante.
Dal 2003 ha firmato la regia di: Il tunnel, dal romanzo di Ernesto Sabato; Un re in ascolto dal racconto di Italo Calvino; Reduci di Marco Giorcelli e Aldo Ottobrino; Clausura da “La religieuse” di Denis Diderot; Kilimanjaro, liberamente ispirato all’Africa di Ernest Hemingway; Actor Dei, opera musical sulla vita di Padre Pio; ’68 - Italian Rock Musical, in collaborazione con la Saint Louis College of Music di Roma; Senza titolo (Premio Eceplast - Festival Troia Teatro 2011; Premio del Pubblico - Finestre di Teatro Urbano 2011); Messa in scena (Progetto speciale - I Teatri del Sacro); Giro solo esterni con aneddoti (Premio Dante Cappelletti 2011).

Costi

Prenotazioni per Il Masetto: scrivi@ilmasetto.com - 349 296 21 89

ingresso libero con offerta