L'analisi del discorso politico

I primi risultati del progetto ALCIDE

Incontri e convegni
[ foto Carlo Baroni, archivio FBK ]

Quanto incide la parola di un politico sull’opinione pubblica, e quanto un politico si lascia influenzare dai cittadini? Per rispondere a domande come questa e, in generale, per studiare in modo scientifico il linguaggio politico ha preso il via il progetto di ricerca ALCIDE (Analysis of Language and Content In a Digital Environment) della Fondazione Bruno Kessler i cui sviluppi saranno presentati durante il seminario di mercoledì 11 maggio alle 9.30 nella sede FBK di via S. Croce a Trento.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra l’Istituto Storico Italo- Germanico e il gruppo di ricerca in Digital Humanities della FBK che hanno messo in condivisione le competenze degli studi storici e linguistici con quelle dell’analisi informatica. L’obiettivo del programma, finanziato anche dalla Fondazione Caritro e della Fondazione Cariplo, è mettere a disposizione su una piattaforma online e open access strumenti innovativi di analisi della comunicazione politica.

Al seminario interverranno esperti della riflessione contemporanea sul discorso politico: Paolo Pombeni (FBK-Isig), Claudio Giunta (Università di Trento), Luca Giuliano (Roma – La Sapienza), Michele Cortelazzo (Università di Padova), Patrizia Catellani (Università Cattolica di Milano), Maurizio Cau (FBK-Isig), Matteo Largaiolli (FBK-Isig), Sara Tonelli (FBK-DH).

 

Abstract del seminario

Quando si parla di comunicazione politica è facile pensare allo stile dei leader degli ultimi vent’anni. La “discesa in campo” e le barzellette di Berlusconi, la “rottamazione” di Renzi, il linguaggio colorito della Lega Nord e i “vaffa” dei Cinque Stelle non sono però soltanto una questione di parole, ma anche segnali che ci fanno capire come un esponente politico stabilisce un contatto con i cittadini, i suoi elettori e i suoi avversari, con gli uomini e le donne a cui sta parlando. Anche nella percezione comune è facile accorgersi di come la lingua della politica più recente sia diversa, ad esempio, dalla lingua di Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni, Aldo Moro, Enrico Berlinguer.

La centralità della parola nella storia politica non è una novità: la parola è lo strumento fondamentale della comunicazione, lo spazio in cui la politica si fa azione. Attraverso la lingua si costruisce il consenso, si definiscono i partiti con i loro valori, prendono forma le ideologie.

Da qui nasce una serie di domande a cui non è sempre facile rispondere: quali regole segue il linguaggio politico? Come funziona la comunicazione tra gli esponenti politici e la società, i cittadini che assistono a un comizio, i lettori di un quotidiano? Quanto incide la parola di un politico sull’opinione pubblica, e quanto un politico si lascia influenzare dai cittadini? E ancora, quali sono le strategie con cui si costruisce il consenso e perché alcune proposte politiche hanno più successo di altre?

Storici, politologi, linguisti, psicologi, sociologi non sono nuovi a queste domande. Negli ultimi anni alle loro voci si sono aggiunte anche le Digital Humanities, che hanno sviluppato strumenti di analisi informatica in grado di elaborare grandi quantità di dati e di fornire agli studiosi innovativi strumenti di analisi del discorso politico. Questo avvicinamento di campi di studio diversi e che entrano sempre più spesso in dialogo tra loro ha portato alla creazione di un orizzonte di ricerca interdisciplinare (verrebbe da dire transdisciplinare) che unisce analisi del discorso e dei contenuti, storia delle idee, formule matematiche e statistiche, programmi informatici che permettono di svolgere ricerche e “navigare” all’interno di imponenti corpus documentali.

Il progetto ALCIDE (Analysis of Language and Content In a Digital Environment) si inserisce in questa corrente, ed è un esempio di come possa essere stimolante e avvincente la creazione di aree di ricerca in cui convergono discipline diverse. Il progetto, finanziato anche grazie al contributo della Fondazione Caritro e della Fondazione Cariplo, è nato infatti dalla collaborazione tra l’Istituto Storico Italo Germanico e il gruppo di ricerca in Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Il suo obiettivo è mettere a disposizione su una piattaforma online e open access strumenti innovativi di analisi della comunicazione politica. In questa prima fase, il punto di riferimento per la ricerca e lo sviluppo del software è rappresentato dagli scritti e discorsi di Alcide De Gasperi (di cui FBK ha curato l’edizione critica alcuni anni fa), ma in futuro gli strumenti attualmente in fase di elaborazione potranno essere applicati anche a raccolte di testi di altri esponenti politici, in modo da poter disegnare un panorama ancora più ricco e sfaccettato della nostra storia politica e culturale.

Nell’ambito di questo progetto, il seminario che si terrà a Trento sarà l’occasione per condividere alcuni primi frutti della ricerca, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori nell’ambito di un oggetto comune (l’analisi del discorso politico), e per capire quali sono le domande e le questioni che più interessano a ogni disciplina coinvolta – e naturalmente per capire quali sono le sfide che una ricerca a così vasto raggio inevitabilmente pone. Per questo, si è pensato di far dialogare diverse voci e diversi sguardi disciplinari: la storia e la ricerca umanistica, la sociologia e la statistica, la linguistica, la psicologia della comunicazione, la politologia.

Maggiori informazioni e programma: http://isig.fbk.eu/it/eventi/lanalisi-del-discorso-politico


organizzazione: FBK - Fondazione Bruno Kessler