L'efficienza delle procedure concorsuali attraverso l'utilizzo degli strumenti informatici e telematici

Convegno

Il Tribunale di Monza, già da alcuni anni, ha adottato notevoli modifiche delle precedenti prassi organizzative in materia fallimentare, ponendo particolare attenzione ai profili di efficienza e trasparenza della azione giudiziaria.
Le innovazioni hanno riguardato tutto l’iter procedimentale, ad iniziare dalla istruttoria prefallimentare sino alla chiusura del fallimento, ed hanno interessato ogni profilo di ciascuna fase.
Nell’istruttoria prefallimentare, ad esempio, si è posta particolare cura alla riduzione dei tempi, che sono passati da circa 8-9 mesi a 21 giorni tra il deposito del ricorso e la decisione in camera di consiglio.
Si sono poi messi a punto strumenti di indagine e di raccolta di dati di particolare efficienza, abbandonando invece i mezzi tradizionali prima in uso, come ad esempio le informazioni presso la Guardia di Finanza, spesso intempestive ed incomplete.
Le dichiarazioni del debitore, raccolte e organizzate mediante appositi formulari, l’analisi dei bilanci, la raccolta di informazioni mediante ricerche telematiche sulle principali banche dati pubbliche tramite operatori specializzati, e, in casi particolari, l’utilizzo della consulenza tecnica di ufficio (non al fine di valutare l’esistenza della insolvenza, ma ) allo scopo di effettuare valutazioni particolarmente analitiche su elementi rilevanti (es. reale consistenza del magazzino, effettiva esigibilità dei crediti, analisi delle immobilizzazioni immateriali), sono gli strumenti oggi in uso.
In caso di desistenza del creditore, poi, il Tribunale non archivia automaticamente il procedimento, ma prosegue d’ufficio negli accertamenti, allo scopo di intercettare tempestivamente situazioni di insolvenza.
Quanto alla gestione dei fallimenti dichiarati, il Tribunale si è mosso su tre direzioni: in primo luogo definire efficienti modalità di liquidazione, sia per quel che concerne i beni mobili, sia per gli immobili, sia, infine, per i crediti; in secondo luogo garantire la massima trasparenza ed informazione su tutti gli aspetti della procedura a tutti i soggetti interessati; in terzo luogo mettere a punto efficienti strumenti di controllo dell’operato dei curatori.
Elemento comune a queste diverse ipotesi è l’utilizzo intenso degli strumenti informatici, in particolare della rete Internet, e di software dedicati creati appositamente su indicazione dei giudici della sezione.
La liquidazione dei beni mobili e immobili trova in Internet il suo mezzo elettivo per la pubblicità e la messa a disposizione dei possibili acquirenti degli inventari, delle perizie e delle ordinanze di vendita.
L’uso dell’informatica pervade peraltro tutto il procedimento di liquidazione, tanto che le stesse perizie vengono redatte a mezzo di programmi che scrivono direttamente il testo della relazione a conclusione di un percorso che vede la sottoposizione al perito di una serie di quesiti volti ad assicurare la completezza della stima, con riferimento a tutti i possibili profili rilevanti (es., per gli immobili, cessioni di cubature per terreni edificabili, esistenza di convenzioni matrimoniali ecc.).

L’adozione delle nuove prassi organizzative ha consentito, per gli immobili, di giungere alla vendita dei beni in prima asta nel 70% dei casi, con un incremento medio del 29,97% sul prezzo base, laddove, prima della introduzione delle nuove prassi, gli immobili venivano venduti solo in terza o quarta asta, con ribassi di oltre il 50%.
Quanto alle informazioni sulle procedure già aperte, il Tribunale le ha rese reperibili su rete internet, all’indirizzo www.tribunaledimonza.net, con un sistema di accesso differenziato per livelli (pubblico, creditori, giudice delegato e curatore).
I documenti consultabili sono costituiti dalla sentenza di fallimento, inventario, stato passivo, progetti di riparto, rendiconti, relazione del Curatore e successive relazioni periodiche.
Di particolare interesse, infine, è il sistema informatico di controllo dell’operato dei curatori, che sostituendo le precedenti prassi, si fonda su un prospetto elettronico contenente oltre 230 dati, che viene compilato dal curatore e inviato telematicamente al Tribunale; qui un apposito software esegue una sofisticata analisi di ciascun prospetto, segnalando poi, in una brevissima relazione, le anomalie riscontrate (es. mancato esercizio di azioni penali, ritardi nella liquidazione dei beni, necessità di procedere a riparti di somme, anomalie nella liquidazione dei beni ecc.)
La conferenza ha l’obiettivo di illustrare, anche attraverso dimostrazioni pratiche, con l’utilizzo di strumenti telematici, l’esperienza maturata presso il Tribunale brianzolo.
L’auspicio è che, soprattutto implementando il contributo di altre esperienze, sia possibile inaugurare una stagione di rinnovamento delle procedure concorsuali, perseguito attraverso l’aumento dell’efficienza delle strutture giuridiche già esistenti, e con una conseguente drastica riduzione dei tempi processuali.
Tale aspetto è infatti nevralgico, in una situazione generale in cui l’enfatizzazione giudiziaria dell’insolvenza sopravviene quasi sempre in drammatico ritardo rispetto al manifestarsi economico della crisi, e si colloca in uno stadio temporale in cui la dispersione di ricchezza è ormai definitiva ed irreversibile, tanto da rendere lo strumento giudiziario spesso un ulteriore causa di distruzione di valore.

Programma
Presiedono i lavori: Dott. Roberto Fontana, Dott. Claudio Miele Giudici delegati alle procedure concorsuali presso il Tribunale di Monza

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