La Traviata

L'immortale opera di Verdi si veste della nuova regia di Andrea Bernard, vincitrice del premio europeo per la regia "Camerata Nuova".

Teatro , Teatro Lirico

È l’opera verdiana più famosa al mondo, e per molti l’opera lirica per antonomasia: La Traviata, terza delle opere della trilogia popolare, è parte dell’immaginario collettivo universale. Eppure il suo successo non fu immediato: alla prima assoluta del 6 marzo 1853 al Teatro La Fenice di Venezia fu accolta freddamente, sia per il soggetto ritenuto all’epoca scabroso, sia per lo scarso valore degli interpreti; meglio andrà con la ripresa dell’anno successivo al Teatro San Benedetto, sempre a Venezia, grazie a una revisione e a cantanti migliori. Anche in seguito la censura non risparmiò colpi sulla tribolata e scandalosa storia d’amore di Violetta e Alfredo, fino a quando Traviata non entrò nell’olimpo degli eterni capolavori dell’opera lirica.

Nell’allestimento del regista bolzanino Andrea Bernard ci si riallaccia al carattere anticonvenzionale del soggetto, scoprendo una dipendenza reciproca tra i due protagonisti: Violetta e Alfredo, soli e ambiziosi, necessitano l'una dell'altro per riuscire nei propri intenti sociali. Un abito moderno che avvolge uno spirito immortale, questo è l’allestimento di Bernard per la Traviata: una regia azzeccata e intelligente, vincitrice dell’EOP (European Opera directing Price) “Camerata Nuova”. Anche la malattia di Violetta è attualizzata: non più tisi, ma una lacerante depressione. Basta dunque un ritocco minimo per rendere La Traviata contemporanea, senza tradire minimamente lo spirito del capolavoro di Verdi.

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organizzazione: Fondazione Haydn