La Venere del Gaban 2020
Uno spettacolo in natura, concepito per stimolare la riflessione sulla condizione della donna nella società contemporanea

L'evento di teatro itinerante, già curato lo scorso anno per la regia di Gianluigi Gherzi e la direzione artistica di Valentina Musmeci, guiderà il pubblico in un'immersione in natura, tra simboli, installazioni, performance e monologhi legati al tema della Dea Madre, il cui culto nel paleolitico e nel neolitico era già presente nel territorio regionale, come documentato dai preziosi ritrovamenti rinvenuti presso il Riparo Gaban, scavi di cui è responsabile l'archeologa Annaluisa Pedrotti, Professoressa Associata dell'Università di Trento, che ha collaborato al progetto.
I ritrovamenti della Venere del Gaban e della Statua stele femminile di Lagundo diventano simboli preziosi per riportare metaforicamente alla luce il ruolo della cultura femminile, alla ricerca di una parità caratterizzata da consapevolezza, rispetto e reciprocità.
Temi, questi, che Falenablu tratta fin dalla sua nascita nel 2013 con progetti rivolti a donne vittime di violenza e con numerose iniziative di coinvolgimento della società.
Perché la violenza è solo la punta di un iceberg su cui è necessario lavorare in profondità, partendo
dalle scuole, in sinergia con le istituzioni e insieme alla volontà di tutti.
spettacolo gratuito
prenotazione obbligatoria: per maggiori informazioni www.falenablu.it/news
organizzazione: Falenablu