La dittatura del PIL. Schiavi di un numero che frena lo sviluppo
Festival dell'economia
Incontri con l'autore
Pierangelo Dacrema
La dittatura del PIL. Schiavi di un numero che frena lo sviluppo
a cura di Marsilio Editore
ne discutono Giangiacomo Nardozzi, Giorgio Rodano
Da qualche anno un discorso economico e politico immiserito ruota con insistenza ossessiva intorno a tre lettere: PIL. Benché abbia il difetto non lieve di trascurare la qualità dell'aria che respiriamo o quella dei servizi sanitari, la facilità di trovare un parcheggio o la "dolcezza di vivere" in un certo paese, il PIL viene trattato come l'indicatore attendibile del benessere collettivo: al punto che pochi decimali (il PIL è un numero, e la sua crescita una percentuale) possono decidere una campagna elettorale. La politica è caduta in una trappola, si direbbe; come noi che l'ascoltiamo e le andiamo dietro. Cosa sia il PIL, come venga calcolato, come abbia innescato una competizione insensata tra Stati ed economie, quale impatto psicologico e quali conseguenze sulla produzione abbia la sua avvilente semplificazione e quantificazione della realtà, perché agisca più da freno che da stimolo allo sviluppo, e quali vantaggi verrebbero dal non calcolarlo più, o almeno dal ridimensionare l'importanza che gli attribuiamo: sono i temi affrontati da Pierangelo Dacrema in questo "pamphlet".
GIANGIACOMO NARDOZZI
Docente di Economia monetaria e dei mercati finanziari, Politecnico di Milano
GIORGIO RODANO
Docente di Economia politica, Università La Sapienza di Roma
organizzazione: Promotori Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento, Università degli Studi di Trento - Organizzatori Sole 24 Ore, Editori Laterza