La grammatica dei conflitti: l'arte maieutica di trasformare le contrarietà in risorse
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Relatore: dott. Daniele Novara, pedagogista e direttore del Centro
Cè una tendenza, assai pericolosa e stereotipata, di evitare il conflitto perché si crede che degeneri in violenza e questo
fa paura. Tra conflitto e violenza cè, invece, una profonda divergenza. La violenza è nellarea del voler far del male allaltro, quindi della non reversibilità; il conflitto è nellarea della relazione, quindi della reversibilità.
Il conflitto è fisiologico, non è eliminabile, basti pensare alla moltitudine di situazioni conflittuali, di minima o massima intensità, che viviamo quotidianamente. Al conflitto non possiamo sottrarci, anzi, si può affermare che non cè relazione senza conflitto; pertanto, si può e si deve imparare a gestirlo.
Il conflitto è divergenza, è opposizione fra le parti, è lontananza e tutto ciò ha bisogno di legittimazione, di riconoscimento, di tempo per essere trasformato in qualcosa che ha senso. Lazione e la parola che nascono ed accompagnano la relazione, anche nel conflitto diventano elementi con cui confrontarsi; il corpo e la comunicazione dei gesti diventano pretesti da cui può nascere, inatteso ed imprevedibile, un nuovo apprendimento.
organizzazione: Comune di Rovereto - in collaborazione con il Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza