La nascita delle dittature

Nuovo incontro-dibattito della rassegna "La seconda Guerra dei Trent'anni" a cura del Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e della Fondazione Museo Storico del Trentino

Convegno
Un particolare della locandina [ Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale]

La seconda Guerra dei Trent'anni

Mercoledì 11 febbraio 2015, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e la Fondazione Museo Storico del Trentino organizzano l’incontro-dibattito “La nascita delle dittature”. Interviene Giuseppe Sciortino. Introduce Massimo Libardi.
 
In alcuni interventi del ciclo di conferenze “La seconda guerra dei trent’anni” è stato messo in rilievo il ruolo fondamentale svolto dai reduci della Prima guerra mondiale. Tra i fattori che condussero i totalitarismi al centro della scena politica e culturale europea dei primi decenni del Novecento troviamo il radicalismo anti-borghese degli intellettuali e il successivo ruolo dei reduci.
Gli intellettuali svolsero una quotidiana azione di delegittimazione delle istituzioni della società: Stato di diritto, democrazia parlamentare, economia di mercato, proprietà privata, individualismo, insomma “tutto il mondo moderno, soprattutto anglo-sassone, preso in blocco”, come scriveva Julius Evola, erano il nemico da abbattere. Osserverà Hannah Arendt ne “Le origini del totalitarismo”: “La distruzione senza limiti, il caos e la rovina in quanto tali assumevano la dignità di valori supremi”.
La ripulsa degli intellettuali per la società borghese sarebbe rimasta una voce flebile e minoritaria se non fosse intervenuto un agente esterno a incubare il virus del radicalismo nell’uomo della strada: la Grande Guerra. Il massacro della Prima guerra mondiale partorì un “uomo nuovo”. Ha osservato Luciano Pellicani che dalle trincee emerse “una nuova genia di uomini: uomini spietati, colmi di aggressività e di risentimento, per i quali la vita [...] aveva scarso valore e, per ciò, pronti a ricorrere alla violenza e predisposti a concepire la politica come la prosecuzione della guerra”.
La novità più sconvolgente del Ventesimo secolo è stata la traumatica irruzione sulla scena europea del bolscevismo e del nazionalsocialismo e l’emergere di nuovi modelli di regime politico di tipo autoritario
Sono esistiti molti tipi di regime autoritario, alcuni dei quali opposti tra loro. Tutti avevano però in comune una forte distanza sia dal modello democratico al quale si opponevano direttamente sia dai modelli autoritari precedenti, che ritenevano egualmente anacronistici (anche quando ne riprendevano in modo più o meno pomposo le vesti esterne). Erano regimi di massa, che miravano al coinvolgimento di tutta la popolazione. Erano regimi che si ispiravano a una visione moderna del mutamento sociale, inteso come possibilità di fare aderire, con la forza se necessario, le dinamiche sociali ad un piano di sviluppo razionale. Erano modelli che affermavano di perseguire politiche di sviluppo autonomo. L’esperienza delle trincee, e il dispiegamento tecnologico che al conflitto bellico si era accompagnato, erano elementi comuni del loro immaginario.
 
Queste vicende (le caratteristiche di novità di tali regimi, i motivi del loro successo in un primo periodo e, per fortuna per tutti noi, del loro successivo fallimento) verranno affrontate da Giuseppe Sciortino nell’incontro-dibattito “La nascita delle dittature”, che si terrà mercoledì 11 febbraio 2015, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55).
 
L’incontro è organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
 
L’iniziativa rientra nel programma ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale per la commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale.

Questo incontro è il settimo del ciclo “La seconda Guerra dei Trent’anni”, organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.


organizzazione: Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale - Fondazione Museo Storico del Trentino