La notte delle matite spezzate
Stagione Spazio Off
Appuntamenti del mercoledì
Torna il cinema allo Spazio Off: da mercoledì 1 aprile, una mini-rassegna di quattro film sul tema delle dittature e dei diritti civili, argomento su cui è incentrato lo spettacolo 'La morte e la fanciulla', nuovo debutto della compagnia OzEmitFlesti in programma giovedì 23 aprile al teatro Cuminetti di Trento.
La rassegna è organizzata in collaborazione con Amnesty International.
Il ciclo di film comincia mercoledì 1 aprile alle ore 21 con 'La notte delle matite spezzate, di Hector Olivera. Il film è del 1986, e racconta della vicenda di un gruppo di studenti argentini che, dopo il golpe militare del marzo 1976, vengono sequestrati e torturati dalla polizia politica con l'accusa di aver animato le lotte e le contestazioni studentesche. Un film particolare, che nelle intenzioni della rassegna serve come 'introduzione' al tema e al racconto della violenza per immagini.
Argentina, 1988
Titolo originale: La noche de lapices
Genere: Drammatico
Durata: 90'
Regia: Hector Olivera
Cast: Vita Escardo, Pablo Navarro
Dopo il golpe militare del 24 marzo 1976 in Argentina, un gruppo di studenti - colpevoli di aver animato lotte studentesche e di coltivare idee di sinistra - sono sequestrati e torturati dalla polizia politica. Desaparecidos
La notte delle matite spezzate (titolo che fa riferimento alla notte del 16 settembre 1976, quando i golpisti argentini effettuarono una grande retata contro gli studenti delle Belle Arti che avevano guidato il movimento di protesta di qualche mese prima) è un film di denuncia delle atrocità commesse dalla giunta militare andata al potere in Argentina nel 1976. Si trattò di un sanguinario regime fascista che ha tristemente legato il proprio nome al fenomeno dei desaparecidos, cioè dei numerosi oppositori illegalmente sequestrati e successivamente soppressi senza nemmeno riconoscere loro il diritto al proprio cadavere.
Lentusiasmo dei protagonisti, felici per il successo ottenuto nella lotta per i loro diritti, segna la prima parte del film, che sembra un inno alla giovinezza spesa per la realizzazione degli ideali di giustizia, senza trascurare la dimensione tipicamente adolescenziale dei primi amori. Il passaggio da questo gioioso slancio giovanile allinferno delle carceri segrete del regime avviene con traumatica repentinità e sconvolge le menti di persone che nemmeno potevano pensare allesistenza di qualcosa di simile.
A questa tragedia si aggiunge langoscioso peregrinare delle madri delle vittime da unistituzione allaltra (Chiesa compresa, la cui sostanziale complicità con il regime è sottolineata dal film) nella speranza di avere notizie dei loro cari. Sono il primo nucleo di quelle che diventeranno famose come le madri di Plaza di Mayo, che per anni continueranno a chiedere al governo notizie dei loro figli scomparsi.
organizzazione: Associazione OZ