Le guerre italiane d’oltremare

Primo incontro del ciclo “L’ultimo fronte. Il Trentino nella Seconda guerra mondiale”

Incontri e convegni , Convegno

L’incontro-dibattito: “Le guerre italiane d’oltremare”

Interviene Gabriele Bassi, introduce Massimo Libardi.

La breve pace europea che intercorse fra la Prima e la Seconda guerra mondiale fu in realtà un periodo di difficili stabilizzazioni e di costanti tensioni. Se in ambito continentale i paesi occidentali cercavano di ristabilire i propri confini e i propri equilibri, i territori coloniali tornavano ad occupare un posto centrale della politica estera, soprattutto dopo un periodo di forzata trascuratezza a causa degli immensi sforzi sostenuti nel contesto metropolitano.
I paesi democratici cercavano di ripristinare le proprie forze di presidio e mantenere un’autorità che non era sostanzialmente mai venuta meno nonostante gli impegni militari su altri fronti. La Germania nazista concentrava le proprie mire espansioniste principalmente sul vecchio continente, non cercando in alcun modo di tornare alle posizioni coloniali perdute durante il primo conflitto mondiale. Fu proprio l’Italia l’unico paese che, dopo una prima fase di ripristino delle posizioni perdute in Africa, specialmente in Libia, tentò un ulteriore slancio espansionista, ormai dal sapore anacronistico, lanciandosi alla conquista dell’Etiopia. L’aggressione fascista ad un paese membro della Società delle Nazioni creò stupore e contrasti in un’Europa che già a fatica cercava di ripristinare le basi di una pacifica convivenza, obiettivo assai difficile a causa delle profonde ferite e delle condizioni imposte ai paesi sconfitti nella Grande Guerra. Sebbene non da sola, la Guerra d’Etiopia senz’altro contribuì a far precipitare la precaria pace europea, portando l’Italia e l’intero continente verso un secondo e ancor più devastante conflitto. Gli avvenimenti d’oltremare, dalla Libia alla Somalia all’Etiopia, giocarono un ruolo importante nel panorama della politica estera italiana fra le due guerre, creando alcuni presupposti di contrasto con le altre potenze e soprattutto avviando ed alimentando la deriva militarista del Regime. Se all’Etiopia si sommano i costanti impegni militari in Libia, mai completamente conquistata almeno sino al 1932, anno della sconfitta della resistenza interna, in Eritrea ed in Somalia, con l’attentato a Graziani del 1937 che dimostrava l’insofferenza e la consistenza della resistenza locale, si evince come il panorama coloniale comportò sempre enormi risorse da parte dell’Italia. L’impegno in termini di mobilitazione e di perdite fu altrettanto significativo, imponendo un tributo elevato di vite anche al Trentino, così come all’intero Paese.

Ricostruisce queste vicende Gabriele Bassi nell’incontro dibattito che si terrà mercoledì 24 ottobre 2018, alle ore 17,30, nella “Sala degli Affreschi” della Biblioteca comunale (Via Roma 55).

Gabriele Bassi, laureatosi a Siena, è dottore di ricerca della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. Studia la storia e la cultura del colonialismo italiano, con particolare attenzione alla Libia, un tema sul quale ha pubblicato vari saggi. Tra le sue pubblicazioni Sudditi di Libia (Mimesis, 2018).

Costi

Ingresso consentito fino all’esaurimento dei posti a sedere


organizzazione: Biblioteca Archivio del CSSEO, Fondazione Museo Storico del Trentino