Lo scarfalietto
Trento a Teatro
Stagione di Prosa
Teatro Stabile di Calabria
Teatro Quirino Vittorio Gassman
Presentano
Lo scarfalietto
"Lo scaldaletto"
di Eduardo Scarpetta
adattamento e regia Geppy Gleijeses
con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli
È targato Napoli l'ultimo appuntamento del 2010 con la Stagione di prosa organizzata a Trento dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara. In scena "Lo scarfalietto" (lo scaldaletto) di Eduardo Scarpetta che debutterà sul palcoscenico del Teatro Auditorium giovedì 9 dicembre alle 20.30 (turno A) e sarà replicato, sempre in orario serale, venerdì 10 (turno B) e sabato 11 (turno C). Per la giornata di domenica 12 è prevista invece la recita pomeridiana con inizio alle 16.00 (turno D).
"Lo scarfalietto" giunge a Trento proprio nei giorni in cui un'intervista rilasciata da Luigi De Filippo, figlio di Peppino, a Emilia Costantini (Corriere della Sera di sabato 4 dicembre) riporta all'attenzione la controversa figura di Eduardo Scarpetta e la sua intricata vicenda familiare. Scarpetta, sposato con Rosa De Filippo, ebbe infatti tre figli - Titina, Eduardo e Peppino - da una lunga relazione extraconiugale con la giovane nipote della moglie, Luisa De Filippo. Scarpetta fu dunque il capostipite di questa grande famiglia di artisti, anche se non riconobbe mai i tre figli naturali avuti da Luisa. «In casa - racconta Luigi De Filippo al Corriere della Sera - era un argomento tabù e una perenne ombra di tristezza appannò sempre la vicenda. Io lo seppi a nove anni: curiosando fra le scartoffie di mio padre, trovai la sua carta di identità e lessi che era figlio di Luisa e di NN. Non capivo cosa significasse, ma seppi la verità molto tempo dopo e solo quando diventai più adulto affrontai l'argomento con mio padre. Mi esternò l'amarezza di quel genitore assente, che loro erano costretti a chiamare zio guardandolo con soggezione.»
"Lo scarfalietto", vero capolavoro di comicità popolare e certamente una delle più divertenti commedie napoletane di tutti i tempi, è presentato da Geppy Gleijeses in un trionfo di scene e costumi. Il testo fu scritto nel 1881 da Eduardo Scarpetta che si ispirò, come era solito fare, alla drammaturgia popolare francese. L'opera di riferimento è in questo caso «La Boulé», una pochade di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, due autori noti soprattutto al pubblico dei melomani per aver composto, in coppia, i libretti di Carmen e di Manon Lescaut.
La trama: Amalia (Marianella Bargigli) e Felice (Lello Arena), freschi sposi, litigano per qualsiasi banalità. Stavolta è la rottura di uno scaldino nel letto nuziale a provocare il finimondo. Alle baruffe assiste Gaetano Papocchia (Geppy Gleijeses), buffo carattere di anziano libertino, che capita in casa della coppia per affittare un "quartino" destinato alla soubrette Emma Carcioff (Margherita Di Rauso), per cui da tempo spasima. I due sposi riusciranno a convincerlo a testimoniare in tribunale, ognuno a proprio favore, innescando ogni sorta di equivoco. Nel terzo atto, ambientato in tribunale, il delirio sarà totale e culminerà nella celebre arringa dellAvvocato "Tartaglia" (ancora Geppy Gleijeses).
È la riforma del teatro popolare napoletano fondata sul secolare mestiere degli attori e sulla pratica scenica, organizzati secondo lordine di strutture drammaturgiche ricavate dalla commedia borghese.
Lo spettacolo è recitato in un napoletano assolutamente comprensibile anche alle nostre latitudini.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara