Lyonel Feininger

Illustrazioni e caricature

Mostra

A 150 anni dalla nascita di Lyonel Feininger, Hortus Artieri propone una mostra dedicata alla sua attività di caricaturista e illustratore di riviste satiriche.

 

Pittore, caricaturista e grafico, L. Feininger attraversa le fasi più importanti dell’arte europea, cubismo ed  espressionismo. Maestro di incisione presso la scuola del Bauhaus di Gropius, fondatore con Klee E Kandinskij del gruppo Die Blaue Vier, trova per la sua pittura, una volta rientrato negli Stati Uniti, a seguito delle persecuzioni naziste contro l’arte degenerata, una cifra personale, autonoma dai dettami dei movimenti europei.

 

Approdato dagli Stati Uniti nel 1887 ad Amburgo “con in mano un violino e una matita”, al seguito di una famiglia di musicisti di origine tedesca per completare la propria formazione, trova lavoro come caricaturista e illustratore nelle riviste tedesche dell’epoca: Ulk(1895-1906) , Narrenschiff (1898-1899),Lustige Blätter (1896-1910), Licht un Schatten (1910), Wieland (1915).

 

Si tratta di una collaborazione che si interromperà definitivamente nel 1915 (con Wieland, rivista di spirito e propaganda nazional-patriottica) per lasciare definitivamente spazio alla pittura, si tratta di “un lavoro forzato” ma senza il quale, non sarebbe pensabile il percorso artistico di Feininger. Non è casuale che egli definisca l’attività di disegnatore satirico “la mia unica disciplina”, quindi una sorta di rigoroso apprendistato.

 

Il discorso vale per lui come per altri artisti che alle riviste satiriche dell’epoca lavoravano: la caricatura, grazie all’esagerazione, alla peculiarità iperbolica del dettaglio, al gusto e all’esaltazione del brutto, contribuisce a liberare l’arte dalla ricerca del bello ideale, ancora dominante nelle esercitazioni accademiche di fine secolo. Così la caricatura “assorbe in sé la linfa della vita moderna”, contrapponendosi all’arte elevata, libera un’energia trasgressiva, contribuisce a creare una nuova “espressionistica” prospettiva e visione del mondo.

 

Avremo modo di notare in questa mostra che raccoglie le caricature di Feininger, provenienti da una collezione privata, realizzate per le riviste tedesche summenzionate e il periodico parigino Le Témoin, come sia possibile rintracciare un percorso che dalla caricatura porta l’artista alla pittura, liberando forme già sperimentate in un lavoro su commissione, quale era quello dell’illustratore satirico.

 

Le riviste che, in alcuni casi sono inserti settimanali di quotidiani, vengono pubblicate in un arco di tempo che va dalla fine dell’ottocento allo scoppio della prima guerra mondiale, diffuse in ambito tedesco, e quindi anche nei territori dell’impero austro-ungarico, sono caratterizzate da una moderata critica sociale e politica ai ceti dominanti: nobili, militari e preti. Non esitano a mettere alla berlina i politici e politicanti dell’epoca in un momento di trapasso storico tra la fondazione dell’impero tedesco e la sua dissoluzione, prendendo in rassegna gli eventi concomitanti alla nascita delle alleanze politiche e militari (Triplice alleanza) e delle alleanze nemiche (Triplice Intesa) in un contesto preparatorio del futuro grande conflitto.

 

Feininger aderisce alle richieste dei committenti, ossia gli editori-proprietari, proponendo in veste satirica i temi che caratterizzano l’ideologia delle riviste. Il tratto non risulta ancora graffiante nella forma, anche se fin da subito vengono sperimentate nuove soluzioni cromatiche ed esibiti i tratti allungati, tipici della pittura successiva. Compaiono nelle illustrazioni, oggetto di critica, le tematiche coloniali, gli eventi determinati dagli equilibri politici internazionali, i vizi e i limiti dei politici tedeschi, in particolare del cancelliere Von Bulow, dei politicanti della sinistra e i volti deformati di quelli che diventeranno i nemici per eccellenza: il sovrano inglese Edoardo VII e i presidenti americani.

 

Feininger, tedesco d’adozione ma americano di nascita, non esita a mostrare gli Stati Uniti nelle vesti dello “Zio Sam” e del familiare orso Teddy , denigrando il suo paese di origine , emblema  di un capitalismo che consacra nel dollaro potere economico e influenza politica. E’possibile leggere nei tratti derisori e caricaturali del presidente americano e del sovrano inglese, nel commento a vicende politiche contingenti, il clima ideologico preparatorio di un conflitto economico e coloniale destinato a sfociare nella prima grande guerra.

Ma è nelle illustrazioni per le riviste Le Temoin (1906-07) e Licht und Schatten (1910), quando il lavoro incomincia ad essere libero e “ senza tutori” , svincolato dai dettami della contingenza politica e sociale, e in qualche modo anche dall’obbligo della satira, che le produzioni di Feininger trovano la giusta collocazione tra caricature e lavori autonomi, diventano “ satira solo dopo l’aggiunta del testo” , di modo che “ i motivi che utilizzano potrebbero sussistere anche solo per loro stessi”.

 

Saranno infatti presenti nei primi lavori ad olio. L’artista imbocca la strada di un nuovo stile, decisamente originale e autonomo, premessa dell’approdo definitivo alla pittura.