Maggio '43

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Maggio '43
Di Davide Enia

“La guerra non è giusta né ingiusta: la guerra è guerra!”. La frase, che è quasi un proverbio popolare, vale a compendiare lo spirito del secondo spettacolo di narrazione di Davide Enia, giovane talento palermitano messosi in luce con prepotenza da subito, fin dal lavoro d’esordio, Italia Brasile 3 a 2, in cui intrecciava con parola carnale un episodio glorioso del calcio italiano ad uno spaccato tragicomico di piccola vita siciliana. Ora egli scava nella profonda ferita che è stata per l’Italia la seconda guerra mondiale, fatta di bombardamenti e morte, di borsanera e fame, per scendere poi in profondità nel più fosco male dell’uomo, la lotta per la sopravvivenza. Per l’occhio disincantato ma non troppo del protagonista adolescente di cui l’attore veste i panni, il piccolo Giacchino sfollato, in un variare di toni, tra ironia e drammaticità, è quasi un viaggio da fiaba nera in una storia fatta di tante storie, per una tragica iniziazione alla violenza. E allora, sullo sfondo della Palermo del ’43 che potrebbe essere anche la Bagdad dei nostri tempi, eccolo scavare con lo zio Cesare tra le macerie di una ricca villa abbandonata, rubare o assistere a una retata fascista e all’orrore di uno stupro. In scena è l’universalità tragica della guerra, che il racconto, assistito dalla chitarra di Giulio Brocchieri, fa terminare così come era iniziato: con una filastrocca siciliana da raccontare ai piccoli per farli addormentare, ma alla fine con lo spettro di una vita in cui non c’è più posto per l’innocenza bambina.


organizzazione: Associazione culturale teatrale Estroteatro