Mamadi Kaba

Musica

Trento Estate 2009
concerti e musica

Mamadi Kaba
voce e chitarra Mamadi Kaba
chitarra solo Daniele Epifani
basso elettrico Gianluca Alberti
batteria Massimo Eilmini
ballerina Mama Diop

Musicista, pittore e scrittore nato in Guinea, diffonde e trasmette le tradizioni culturali del suo popolo. Dopo alcuni anni di lavoro per lo stato guineano, nel 1978 ottiene una borsa di studio di stato che lo porterà a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Parallelamente continua la sua attività di musicista formando diversi gruppi musicali a Milano, sviluppando la sua tecnica sugli strumenti a corde e sulle percussioni africane. In Italia Mamadì è tra i primi pionieri giunti dal continente nero per divulgare la cultura africana. Comincia a suonare chitarra e percussioni nei locali milanesi fondendo la cultura africana e la tradizione meneghina. Nel 1989 Mamadì apre il suo locale “Le Djolibà” che diventa presto luogo d’incontro e di scambio di esperienze tra le diverse etnie. Il locale offriva ogni sera spettacoli di musica dal vivo, danza, performances, piatti tipici dell’Africa Occidentale, nonché il repertorio in lingua malinkè di Mamadì. Proprio qui Mamadì incontra Tony Carrasco, dj e produttore artistico nero americano che decide di presentarlo alla casa discografica SAAR. Malgrado alcune offerte dall’Olanda e dalla Francia, Mamadì decide di realizzare il suo album a Milano, ormai sua città di adozione e dove ha stabilito diverse collaborazioni con musicisti italiani. Il risultato è “Africa Jole”, l’anima dell’Africa Nera e delle sue radici più profonde

BIOGRAFIA di MAMADI KABA musicista, compositore, cantante

MAMADI KABA è nato a Kankan (Repubblica di Guinea, un paese dell’Africa Occidentale).
Kankan è una città dell’alta Guinea, dove Mamadì ha imparato a disegnare, dipingere, cantare e suonare diversi strumenti musicali. Frequenta inizialmente la scuola di Arti Applicate di Belle-vue di Conakry, dove si è diplomato in Arti Grafiche nel 1972.
Nel 1977 partecipa al festival Panafricano di Lagos (Nigeria) sia come pittore che come musicista.
Dopo alcuni anni di servizio per lo stato Guineano, nel 1978 ottiene una borsa di studio dello Stato che lo porta a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. In questa occasione si iscrive al corso di pittura e nel 1984 presenta la tesi su L’importanza delle maschere nella vita sociale Africana. Parallelamente continua la sua attività di musicista, formando diversi gruppi musicali a Milano e sviluppando la tecnica degli strumenti a corde e delle percussioni africane.
In Italia Mamadì è uno dei primi pionieri venuti dal continente nero per divulgare la cultura africana ma, contrariamente a quel che succede nelle metropoli francesi, ha incontrato alcune difficoltà di integrazione a Milano dove non esisteva ancora il fermento creativo delle diverse etnie.
Con la perseveranza, il coraggio e la personalità che lo contraddistinguono, Mamadì riesce ugualmente a perseguire il suo sogno di divulgare al meglio la cultura africana sul suolo italiano.
Comincia a suonare chitarra e percussioni nei locali milanesi, fondendo la cultura africana con la tradizione meneghina; un dovere portato avanti con l’apertura del locale “Le Djoliba”, luogo d’incontro e di scambio in diversi ambiti: musica, danza, pittura, scultura, poesia. E’ così che è nata l’idea di realizzare un primo album in Italia: Africa Jolé, pubblicato nel 1992 dalla S.A.A.R., etichetta indipendnte , grazie alla lungimiranza del suo fondatore Walter GURTLER.
Bisogna sottolineare che subito dopo l’uscita dell’album “Africa Jolé”, Mamadì ha avuto l’opportunità di fare una tournée in Olanda, nel 1993, con la partecipazione al festival “Facelift van Europa”.
Nel 1995 realizza, in collaborazione con Melchiorre GERBINO (grande viaggiatore italiano) un documentario per la televisione TELE PIU’3: Pangea, una trasmissione sull’Africa Occidentale, realizzata intercalando discorsi e musica.
Nello stesso anno suona in un memorabile concerto al “CAPOLINEA” di Milano, in compagnia di tre new-yorkesi di fama internazionale: Steve PICCOLO, Eliot SHARP e Zeena PARKINS.
Mamadì non è solamente un musicista, tiene conferenze sull’Africanità in Italia. Nel 1997 pubblica un libro di fiabe e racconti per bambini, dalla tradizione della sua amata Guinea, accompagnato da una cassetta musicale e dalle sue stesse illustrazioni: Farafinà Todì, pubblicato con L’HARMATTAN Italia (bilingue Italiano/Malinké) e L’HARMATTAN Paris (Francese/Malinké).
Nel 2006 Mamadì pubblica una piacevole ninna-nanna per facilitare il sonno ai bambini, intitolata Denko, con la partecipazione di Giovanni ALLEVI, uno dei migliori pianisti italiani del momento. Il disco Denko è una musica rilassante che potrebbe fare del bene anche agli adulti.
Ora l’uscita del suo nuovo album N’NATOMAN è il risultato delle numerose esperienze che Mamadì ha accumulato in tutti questi anni: musica tradizionale del suo paese condita con i sapori derivanti dalle sue frequentazioni internazionali con artisti africani, italiani, francesi, americani, brasiliani, ecc...
Questa musica improntata di freschezza è caratterizzata da un dinamismo naturale, una spontaneità che invita alla danza. Mamadì è l’autore di tutti i brani. Canta e suona con una ispirazione che evoca il suo modo di dipingere.
Questo album è di facile approccio, di ascolto gradevole e racchiude in sé numerosi elementi di questa cultura africana, che assorbe valori globali che cominciano ad essere riconosciuti.


organizzazione: Comune di Trento - Centro Servizi Culturali S. Chiara