Marie-Jo e i suoi due amori

Cinema

Due registi francesi affezionati al Cineforum

Francia, 2002
Titolo originale: Marie-Jo et ses 2 amours
Genere: Drammatico
Durata: 124'
Regia: Robert Guédiguian
Cast: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan

Marie-Jo ama profondamente Daniel, suo marito, ma ama intensamente anche Marco, il suo amante.Quando Marie-Jo lascerà la loro casa per vivere un periodo con Marco, Daniel aspetterà il suo ritorno senza avere comportamenti violenti, solo con un dolore vivo che gli impedisce di respirare.Tutti e tre sanno che non c'è una via d'uscita.Questi due amori sono impossibili da vivere. Pertanto bisogna continuare.

di Luca Baroncini
Il cinema francese lo sottolinea da anni: il rapporto di coppia è quanto mai fragile e ineluttabilmente destinato alla disgregazione. Figuriamoci un trittico, con una lei e due lui: la tragedia è inevitabile. Se si fosse trattato di un film spagnolo i tre sarebbero finiti a vivere insieme bevendo tequila e ballando salsa, invece la morte, nel film di Robert Guediguian, pare l'unico modo per dimostrare la sincerità di un amore sdoppiato. A parte questa svolta, chiarificatrice ma banale, il lungometraggio "Marie-Jo e i suoi due amori" affronta con originalità la più classica delle situazioni. Prima di tutto per la caratterizzazione dei personaggi, ma anche per il loro inserimento in un contesto sociale preciso: sappiamo il lavoro che fanno, entriamo nella loro quotidianità, conservano una spiccata personalità e non diventano mai simbolici. Marie-Jo non è una moglie annoiata in cerca di trasgressione, secondo un certo stereotipo del triangolo erotico, ma è una donna innamorata sinceramente di due persone che affronta il suo dissidio interiore con sensi di colpa, dettati dall'impossibilità di vivere serenamente questa sua scissione affettiva, ma con totale libertà.
Per una volta, quindi, non è l'uomo che deve scegliere tra il tepore della famiglia e la passione travolgente, ma è una donna che si completa dividendosi in due e vivendo in modo assoluto e totalizzante entrambi gli amori. Questo ribaltamento di ruoli dona verve e spigliatezza al film, con uomini in attesa di una telefonata e inclini alle lacrime, ma le risate in sala la dicono lunga sul bacchettonismo dilagante di fronte a scelte anticonvenzionali, vissute con dolore e amore sinceri. Il regista si preoccupa costantemente di non giudicare il suo personaggio e alcune situazioni e dialoghi sembrano assurdi, abituati come siamo a pensare che le cose debbano andare in un'unica direzione, la sola possibile in un mondo ancora legato a schemi rigidi e indiscutibili.
Ma Guediguian non vuole farsi porta-bandiera della coppia aperta. Quello che accade nel film riguarda solo Marie-Jo e chi le gravita intorno e lo spettatore si trova semplicemente ad essere testimone di un amore inusuale. Forse avrebbe giovato al film una maggiore concisione, perchè dopo un po' il ripetersi dei tira e molla della protagonista non aggiunge molto al suo personaggio e alla storia. In ogni caso, grazie anche alla generosità degli interpreti (davvero luminosa Ariane Ascaride, moglie del regista) e ad una messa in scena schietta ed efficace, il film offre un punto di vista significativo raccontando una storia problematica con sensibilità e intelligenza.
da www.ondarock.it/cinemarec/marie-jo.html


organizzazione: Federazione Italiana Cineforum