Mirijana

Teatro

Multiversoteatro presenta la prima di Mirijana, spettacolo teatrale che affronta il tema dello stupro come arma di guerra. Da un’idea di Michela Embrìaco e Marzia Todero, liberamente ispirato al romanzo "Come se io non ci fossi" di Slavenka Drakulić

Mirijana è prodotto da Multiversoteatro con la Partnership dell’Osservatorio Balcani e Caucaso e con il contributo della Pari Opportunità Provincia Autonoma di Trento e della Fondazione Caritro.
Lo spettacolo si terrà domenica 28 novembre 2010 ore 21.00 presso il Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 67 Trento, in concomitanza della giornata mondiale sulla violenza contro la donna.

Multiverso teatro
Mirijana
liberamente ispirato al romanzo Come se io non ci fossi di Slavenka Drakulic
Drammaturgia: Marzia Todero
Regia: Mirko Artuso
Con: Michela Embrìaco e Dennis Fontanari
Musiche: Enrico Merlin
Immagini: Pierluigi Faggion

Chi siamo
Multiversoteatro è una nuova realtà teatrale nata dall'incontro tra Michela Embriaco, (attrice, regista e insegnate di teatro) e Tania Faes (educatrice) presso la Scuola di Formazione in Teatroterapia a Milano. A questo nucleo si è poi aggiunta Marzia Todero, scrittrice, drammaturga e counselor psicosintetista.
Già attive da molti anni in altre realtà teatrali che operano sul territorio, hanno deciso di creare una nuova realtà che proponga un teatro attento ai problemi sociali e in particolare al tema dell'identità femminile. L’idea è contribuire a un progetto sistematico che sta alla base del teatro civile: non dimenticare e non lasciare che siano altri a pensare per noi.
Multiversoteatro si muove nella prospettiva della ricerca dei linguaggi, ponendo al centro la persona sia essa protagonista della vicenda teatrale o della vicenda più importante qual'è la sua stessa esistenza.
L’Associazione ha all'attivo diversi progetti tra cui: produzioni teatrali sui temi della follia e dello stupro etnico; letture pubbliche tematizzate; laboratori e seminari di recitazione e teatroterapia; laboratori sulla fiaba; laboratori teatrali e di lettura all’interno delle scuole.

Mirijana
Mirijana è uno spettacolo teatrale che affronta il tema dello stupro come arma di guerra. Negli ultimi vent'anni la violenza sulle donne è diventata una pratica drammaticamente diffusa nelle zone di guerra, con le terribili conseguenze di emarginazione e sofferenza e spesso di invisibilità delle donne coinvolte. Con il nostro lavoro vorremmo cercare di dare voce a quelle donne.
Il progetto si ispira al romanzo della giornalista Slavenka Drakulic, che racconta la storia di una donna bosniaca mussulmana e del suo controverso rapporto con il bambino frutto di uno dei tanti stupri subiti nella "stanza delle donne"di un campo di concentramento.
Da una rielaborazione di questo tema nasce la storia di Mirijana che è la storia di tante donne private del proprio corpo, della propria dignità nei campi di prigionia e lasciate sole ad affrontare il dramma di un figlio non voluto, emarginate dalla stessa società in cui vivono a causa del disonore subito. Un figlio per il quale ora sceglie il male minore: la vendita.
Mirijana, finita la guerra, si trova in una stanza d’albergo in attesa di incontrare il mediatore che si occupa della vendita del bambino; in questo stesso luogo lei incontra in una dimensione sospesa tra il reale e l’onirico il suo aguzzino e inizia la battaglia tra il carnefice che non riesce a cedere il suo ruolo e la vittima che lo pretende e lo ostenta. Entrambi poco credibili si dibattono tra la ricerca della giustizia, del perdono e della vendetta.

La storia di Mirijana è la storia di una donna che può assurgere a simbolo che unisce tutte le donne di tutti i luoghi e tutti i tempi: che vita può condurre una donna dopo essere stata violentata e seviziata? Che rapporto avrà col figlio nato da tale aberrazione? Cosa accade quando il muro di silenzio si rompe? Cosa accade quando questa donna si trova di fronte al suo carnefice? E cosa prova e cosa pensa il carnefice stesso? Giustizia, perdono e vendetta sono lo scoglio contro cui si arenerà la loro battaglia.

La realizzazione di questo lavoro ha richiesto un studio profondo (video, films, documentari, interviste, documentazione d’archivio) per entrare nelle menti della vittima e del carnefice e dei suoi deliri di onnipotenza.
Abbiamo cercato la collaborazione con quelle realtà, spesso associazioni, che da anni si occupano di questi problemi anche per entrare in possesso degli strumenti per un giusto avvicinamento a tematiche così importanti e delicate.

In questo progetto ci avvaliamo dell'importante collaborazione di Mirko Artuso che ne cura la regia. Mirko Artuso inizia la sua attività di attore - narratore e regista con la compagnia Laboratorio Teatro Settimo di Torino. 
Si è formato e ha lavorando in stretta collaborazione con attori e registi come: Gabriele Vacis. Laura Curino, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Marco Baliani, Cesar Brie, Carlo Boso, Enzo Toma.
Oggi la sua ricerca artistica prosegue con importanti riconoscimenti, e si basa sul continuo confronto tra linguaggio poetico del teatro e l'interpretazione della realtà dei luoghi, in cui si manifesta. Le sue creazioni muovono dalla necessità di raccontare.

Lo spettacolo è interpretato da Michela Embrìaco e Denis Fontanari con la regia di Mirko Artuso, la drammaturgia di Marzia Todero e il coinvolgimento del fotografo Pierluigi Faggion che ha curato video e fotografia.
L’intento è quello di coniugare teatro dell’attore con altri linguaggi come quello fotografico e video con l’obbiettivo di riuscire in un linguaggio comune trasparente, progettuale e fecondo d’identità.
Per i temi trattati lo spettacolo è adatto al solo pubblico adulto

Informazioni e prenotazioni:
www.multiversoteatro.org
info@multiversoteatro.org
tel. 0461 261176 | 328 8497693