Monsters' Gallery

Musica

Festival Musica '900

Opera per ragazzi commissionata dal Festival Musica '900
Musica di Eddy Serafini
Testo di Giuseppe Calliari

Personaggi e interpreti
Gioconda, Sabrina Tortora
Urlo, Manuela Osti
Word, Giovanni Fonnilan
Lucy Moore, Caterina Coretti
Lolita, Novella Pretti
Ciak, Chiara Marsilli
La Creatura, Tommaso Moretti
Miss TG Guida, Clara Lanzinger

Solisti e Orchestra da Camera della Scuola di Musica "I Minipolifonici" di Trento
Coro Pratum Musicum
Maestro del Coro Stefano Kirchner

Direttore, Stefano Chicco

Maestro alle luci, Norberto Martinelli
Maestro di palco, Alessandro Cramerotti
Maestro all'impianto audio, Andrea Gasperi
Regia, impianto scenico e costumi Francesco Bellotto

In una galleria d'arte un misterioso collezionista ha raccolto opere note per essere state sottratte ai loro musei: la Gioconda di Leonardo e l'Urlo di Munch. Gioconda e Urlo sono anche due immagini "mostruose" della natura, antipodali, se Leonardo all'inizio del '500 ha cercato in Gioconda una sintesi virtuale che armonizzi gli opposti e Munch, nell'Urlo, esprime alla fine dell'800 l'angoscia della natura, la lacerazione tra uomo e mondo. Le due opere attraggono molti visitatori, che inconsapevolmente sono indotti a rivelare la propria parte mostruosa nascosta, in sintonia con Gioconda o con Urlo. Così un regista si rivela prossimo alla pretesa prometeica del dottor Frankenstein, una cantante rivive la follia amorosa di Lucia di Lammermoor somatizzandola in bulimia. Un'adolescente si troverà nei panni di Lolita, capace di suscitare in Urlo e Gioconda nuovi desideri e sentimenti "mostruosi". Sono le figure dei mondi della rappresentazione: il set cinematografico, il melodramma, il sogno. Infine lo studio televisivo, nel quale il gallerista, il dr. Word, rivela il proprio "mostruoso" piano.
(Giuseppe Calliari)

Quando ho letto per la prima volta il libretto e ho potuto ascoltare la musica preparata dal M° Serafini, mi sono accorto che la storia di Monsters' Gallery non è una vicenda lieta. È una parabola infelice che ha come argomento la seduzione. Viene raccontata con i mezzi della commedia, utilizzando alcuni fra i personaggi più cari del nostro immaginario fantastico. Vedo questo percorso drammatico come un'istantanea dal Dorian Gray di Wilde. È come se ci fosse dato assistere al momento in cui qualcuno di noi, lusingato da profonde pulsioni, cade nella tela, nella palude del proprio narcisismo, per rimanerci imprigionato. La trama ci racconta come Mister Word, il cacciatore, cerchi di arricchire la propria collezione di trofei adescando personaggi mostruosi. I pezzi forti della galleria sono Urlo e Monna Lisa, un nevrotico e una vanitosa, celebri vittime dei loro stessi difetti. Oggi però Word vede fra i visitatori tre nuove potenziali acquisizioni. Dapprima prova a mettere in cornice la creatura di Frankenstein, ma il grande cuore di Billy, giovane attore che deve impersonarlo, si frappone, vincendo l'inganno d'un insistente regista.
Il secondo tentativo non riguarda il cinema, ma l'opera. Lucy di Lammermoor è una cantante lirica che invece di nutrirsi di emozioni si nutre di cibi: per lei sarà il richiamo del fisico la via di scampo. Ma l'inganno più efficace è ordito ai danni di un'adolescente. Si tratta di Lolita, il personaggio di Nabokov.

Grazie a Gioconda e Urlo, complici forse inconsapevoli, la ragazza viene ritratta nel più vieto torbidume familiare della buona borghesia occidentale. Una birra, delle patatine e la promessa del Cinema basteranno alla stolida fanciulla come esche per cadere nella collezione. Questa sarà la rivelazione finale; è un po' qualcosa di analogo alla storia narrata da Gabriele Muccino in "Ricordati di me". A me è venuta anche in mente una cretinissima velina che si faceva rinchiudere in un cubo di plexiglass e così si mostrava al pubblico, appagata da tale 'straordinaria' performance. La TV, uno studio televisivo, sarà infatti la finestra che ci permetterà di evocare Lolita e guardarla, irreversibilmente e sconsolantemente imprigionata nella sua triste prigione. Messaggio non troppo sotterraneo: non facciamoci fregare dai Mister Word di turno... Regalano cose che non ci servono, ma prendono in cambio tutto quello che abbiamo.
(Francesco Bellotto)

Un'opera fuori dall'usuale, che attraverso provocazioni non più "alla '900", ma tramite stravolgimenti di linguaggi (dal teatro mozartiano a Donizetti, da Strauss alla musica contemporanea, dalla musica da film al rap e al blues) o addirittura parodie delle "provocazioni" stesse, basa la sua elaborazione sulla comunicatività e l'immediatezza. Un lavoro scritto per essere interpretato attraverso varie chiavi di lettura: un giovane pubblico vedrà i propri stereotipi musicali in un contesto inusuale; un pubblico più esperto riuscirà a cogliere richiami e sfumature molto più sottili. Un esperimento, ma anche una sfida, che mette in gioco il proprio linguaggio, o percorso musicale, al fme di avvicinare il pubblico facendolo, questa volta, anche divertire.
(Eddy Serafini)

Eddy Serafini si è diplomato in chitarra classica al Conservatorio di Trento, ha iniziato gli studi di composizione con M. Priori e li sta terminando con Scannavini, Straffelini e Pagotto presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto. La sua grande passione per la composizione lo porta già dal '94 a scrivere pezzi per vari organici eseguiti in manifestazioni e stagioni musicali in Italia e all'estero, ottenendo ampi consensi di pubblico e di critica. È stato premiato in numerosi concorsi internazionali di composizione ("Egidio Carella", "Suoni di Fiaba" di Vittorio Veneto, "Paolo Barsacchi", "2 agosto" di Bologna) e ricevuto commissioni da parte di importanti enti musicali e festival. Numerosi suoi lavori sono stati pubblicati da varie case editrici e trasmessi anche da emittenti radiofoniche e televisive nazionali. Insegna presso "I Minipolifonici" di Trento.

Giuseppe Calliari è musicista, pubblicista, autore di testi per spettacoli che uniscono parola e musica, tra cui Luna (GM.I.), L'inizio del monte (R.A.I.), Stanze del Palazzo Grande (Trento, La bellissima maniera), Due Natali, Portraits (Festival Mozart Rovereto), Requiem per una macchina (NaturalMente ArtEventi). Dall'80 insegna formazione alla Civica Scuola Musicale di Rovereto e collabora come critico con il quotidiano l'Adige e il periodico Coralità. Suona la viola in varie formazioni da camera. Ha curato negli anni recenti a Trento diversi cicli di letteratura e musica (Il silenzio e l'ascolto, Ut poesis musica) e le collane editoriali Symposium musicisti scrittori e Babele. È accademico degli Accesi.


organizzazione: Associazione Incontri Internazionali Musica Contemporanea a Trento - Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino-Alto Adige, Comune di Trento