Musiche del Barocco Romano

Protagonisti del concerto saranno tre grandi compositori della scuola policorale romana tra Sei e Settecento: Orazio Benevoli, Giuseppe Ottavio Pitoni e  Giacomo Carissimi.

Musica , Concerto classico
[ Conservatorio di musica “F.A. Bonporti” ]

Orazio Benevoli (1605-1672), è uno dei maggiori compositori di musica sacra di tutti i tempi. La riscoperta di questo straordinario autore si deve al sacerdote e musicologo Laurence Feininger (Berlino, 1909 - Campo di Trens, 1976) il cui lascito, raccolto in quarant'anni d'intenso studio e di solitaria ricerca, è ora conservato presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, unitamente all'immenso archivio fotografico e ai centoquarantadue volumi di trascrizioni pubblicate.

La scoperta entusiastica e lo studio della poli-coralità romana da parte di Feininger (che volle anche fondare nel 1949 e dirigere per vent’anni a Trento un grande coro che eseguisse le partiture da lui ritrovate: il Coro del Concilio) non fu ripresa da altri con l’impegno che meritava: le esecuzioni e le incisioni discografiche di opere di Benevoli sono ancora rarissime. Di Benevoli saranno proposti giovedì nell'ambito di «Trento MusicAntica» quattro mottetti da tre a dodici voci con basso continuo.

Il concerto proseguirà con la Messa Simonetta a otto voci di Giuseppe Ottavio Pitoni (1657-1743) – il «Maestro dei Maestri», come lo chiamava padre Martini – appartiene al primo periodo di attività di Pitoni come Maestro di cappella in San Pietro in Vaticano ed è datata 1720. Il nome della Messa deriva dalla dedica a Raniero Felice Simonetti (1675-1749), allora Canonico di San Pietro, che fu poi eletto vescovo di Nicosia e creato cardinale da papa Bendetto XIV nel concistoro del 10 aprile 1747.

La Messa Simonetta è appena apparsa in edizione critica a cura di Roberto Gianotti in un volume edito in co-edizione tra Libreria Musicale Italiana e Centro di eccellenza Laurence K. J. Feininger.

Concluderà l'appuntamento di giovedì 12 novembre con «Trento MusicAntica» l'esecuzione dell’Oratorio Jephte di Giacomo Carissimi (1605-1674), considerato un capolavoro del genere-Mette in musica il racconto biblico (Libro dei Giudici, cap. 11) che narra del condottiero degli Israeliti che fece voto di immolare a Dio, in caso di ritorno vittorioso dalla guerra contro gli Ammoniti, la prima persona che gli sarebbe venuta incontro dopo la vittoria. Gli si presentò la sua unica figlia e la gioia del successo si trasformò repentinamente in tragedia e in un accorato lamento.

L’Oratorio si divide in tre parti: la scena della battaglia, la festa per la vittoria, la tragica conclusione. A ciascuna di queste parti corrisponde un diverso carattere musicale, secondo una retorica largamente condivisa all’epoca: i cambi di tonalità, l’uso di pause generali in funzione espressiva, il prolungarsi al canto di note dissonanti con il basso continuo, l’uso di intervalli aspri ed altri espedienti incisivi rendono lo stile musicale partecipato ed intenso.

Le esecuzioni saranno affidate all'Ensemble vocale e strumentale del Conservatorio “Francesco Antonio Bonporti” di Trento - Classe di Canto Rinascimentale e Barocco (dir. Lia Serafini), che si avvarrà della collaborazione del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza. Coordinatore e direttore Roberto Gianotti.

 

 

Programma del concerto

 

Orazio Benevoli

(1605 - 1672)

 

Si quis mihi ministraverit

mottetto a 3 canti e basso continuo

 

Hæc est virgo sapiens

mottetto a 4 contralti e basso continuo

 

Dirupisti Domine

mottetto a 4 canti e basso continuo

 

Regna terræ

mottetto a 12 canti e basso continuo

 

 

Giuseppe Ottavio Pitoni

(1657 - 1743)

 

Missa Simonetta

a otto voci e basso continuo

 

 

Giacomo Carissimi

(1605 - 1674)

 

Jephte

oratorio a sei voci e basso continuo

dal manoscritto copiato da Marc-Antoine Charpentier

(Bibliothèque nationale de France)

 

 

 

parte di: Trento MusicAntica

organizzazione: Centro d'Eccellenza Laurence Feininger e Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con la Provincia, l'Università degli Studi e il Conservatorio “Bonporti” di Trento.