Nubicuculia sola andata

Teatro

Contaminarte per il Centro Servizi Culturali S. Chiara, in collaborazione con il Comune di Trento e l'Assessorato alle Politiche Giovanili presentano:

laboratorio ArteAlCentro in
Nubicuculia sola andata
liberamente tratto da "Gli uccelli" di Aristofane
Regia, produzione viceo e adattamento del testo Francesco Ghilardi
con Elena Bizzotto, Lucia Poli, Tiziano Pisetta
Giulia Colombara, Nicola Pandini, Giulia Porta, Davide Ropelato, Elisa Rossetti, Mara Sartori, Manuela Vadalà
e la partecipazione video di: Luca Casagranda, Michela Fedrizzi, Andrea Florian, Andrea Franzoi, Gabriella Sinella
Arrangiamenti musicali: Luca Fronza, Nicola Pandini, Francesco Ghilardi
Arrangiamenti e coordinamento percussioni Nicola Pandini
Costumi e allestimenti scenici Maria Sfregoli, in collaborazione di Sara Campestrini e Griselda Giraudo
Progetto luci William Trentini
Consulenza attoriale Andrea Franzoi, Michela Fedrizzi
Consulenza percussioni Luca Casagranda
Assistente alla regia Elena Bizzotto
Assistente di scena Silvia Zanon
Foto di scena Michele Boso
Coordinamento generale Carmine Ragozzino

A volte ritornano. Anzi, tornano sempre: ogni anno di questi tempi, puntuali, carichi, entusiasti, certi di aver compiuto un passettino in più nella strada che calca i territori del non professionismo con un atteggiamento mentale e un impegno che non ha nulla da invidiare ai professionisti. Tornano i "lavori" a scavalco tra la cultura e le politiche giovanili che sono frutto della scommessa sui ragazzi del Centro Servizi Culturali S.Chiara. Non sempre ragazzi per l'anagrafe, perchè i gruppi si formano contaminando anche le età, unendo esperienze ed inesperienze, sfruttando lo scambio generazionale in maniera proficua. Una scommessa, una linea di credito di fiducia, mezzi e sostanza finanziaria, che il Centro Servizi Culturali S. Chiara ha aperto ormai parecchi anni fa, (convincendo della validità dei progetti anche Comune e Provincia), assicurando gli spazi fisici e culturali per realizzare eventi che hanno a loro modo segnato una piccola ed entusiasmante storia. I titoli sono ormai tanti: Tommy e gli Who, The Wall e i Pink Floyd, Teen Spirit e il musical, Onde e Frequenze e la carrellata nella letteratura e nel pop internazionale, I senzatetto dell'amore e il viaggio tra recitazione e canzone italiana. Ma anche la poesia da vedere e da danzare di Boris Vian. Ma anche un Brecht o una Ballata in Rosso ispirata ad Allan Poe. Ogni volta, si diceva, un salto in avanti. Ogni volta un piccolo azzardo in più verso un intreccio sempre più fitto tra classico e moderno, tra video e musica, tra danza e recitazione, tra letteratura e note. Un percorso che ha convinto il Centro S. Chiara - che ha affidato da anni a Carmine Ragozzino il coordinamento di questi progetti - a chiedere a Francesco Ghilardi (il referente creativo e il regista degli spettacoli messi in scena ogni anno), di continuare sulla strada della sperimentazione di "modi" e di "metodi". I "modi" restano quelli della contaminazione tra le arti. I "metodi" quelli di un coinvolgimento sempre più deciso di protagonisti ai quali dare il modo di farsi un'esperienza ricca nella costruzione di uno spettacolo e poi della sua messa in scena davanti ad un pubblico che non è quello amicale ma quello "pagante" in teatri di prestigio come Auditorium o Sociale.
Così si arriva a Nubicuculia, sola andata, lo spettacolo frutto del laboratorio ArteAlCentro di quest'anno. Così si arriva ad un nuovo gruppo di giovani attori che si cimentano con Aristofane e con un classico da fare tremare le gambe che è stato metabolizzato e adattato ai tempi e ai ritmi di oggi senza perdere efficacia e impatto. Non sarà un Aristofane rock ma gli uccelli dimostreranno di saper volare nei millenni della storia: modificando il linguaggio, i toni, le sonorità. Sfida ambiziosa, certo, come tutte quelle di questi anni.

Informazioni sulla prevendita

Casse Rurali del Trentino in orario di sportello;
Cassa del Teatro Auditorium di Trento da lunedì a sabato dalle ore 10 alle ore 19;
Cassa del Teatro Sociale da un’ora prima l’inizio dello spettacolo

Ma sfida che dà entusiasmo a chi l'affronta con umiltà e impegno.

Nubicuculia - Sola andata
Note di regia
Perché "Gli uccelli" di Aristofane per la stagione 2008/2009 di ArteAlCentro? Perché un lavoro tratto da un testo del 414 a.c. per un laboratorio multidisciplinare di teatro, video, musica? Intanto perché, proprio la commedia greca è, nella sua natura, quanto di più vicino a ciò che idealmente rappresenta un percorso laboratoriale: fornisce infatti un testo ad un gruppo che, attraverso un percorso comune, trova il tempo e le modalità di masticarlo, assimilarlo e digerirlo al meglio, prima di portarlo sulla scena.
In secondo luogo perché le suddette commedie erano probabilmente, nelle loro rappresentazioni, un mix colorato di suoni, dialoghi, suggestioni, il che rende molto interessante la sfida di modernizzare il tutto, con le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione.
E infine per il contenuto, incredibilmente attuale ed attualizzabile: "Gli uccelli", infatti, affronta il tema dell'essere umano che vuole fuggire dalla propria realtà corrotta e conflittuale. Cerca rifugio in un mondo apparentemente incontaminato, sospeso tra la terra e il cielo, ma finirà per ridurre anche questo nuovo mondo alla stessa sorte, non riuscendo l'uomo a rinunciare alla sua sete di potere.
Protagoniste della storia sono due ragazze dei giorni nostri (Pisandra ed Evelpide), di diversa provenienza ed estrazione sociale, che s'incontrano casualmente su un volo diretto alla fantomatica città di Nubicuculia. Seguendo le indicazioni della compagnia aerea (versione moderna dei gracchi di Aristofane), arrivano nel mondo degli uccelli, lontano da stress, noie e dispiaceri, e sospeso a metà tra la terra e il regno degli Dei. Qui riescono a farsi accettare dai volatili grazie alla mediazione di un'improbabile Upupa che un tempo era uomo, ma ha poi scelto la libertà degli uccelli.
L'impatto con questa strana città e la scoperta che "al piano di sopra" ci sono gli dei della mitologia classica e non le divinità adorate nel mondo moderno, porta le due giovani a porsi un interrogativo: perché accontentarsi di pace e di riposo, quando si potrebbe dominare il mondo intero?
Nasce così nella mente di Pisandra la folle idea di fondare di uno stato autonomo degli uccelli, circondato da un alto muro, e di dichiarare guerra agli dei per far loro riconsegnare agli uccelli lo scettro del potere.
Anche Evelpide, inizialmente non tentata dalla stessa sete di potere, non tarda a farsi prendere la mano.
Gli dei infuriati tentano di far desistere gli uccelli dai loro propositi. Una loro delegazione ascolta, in videoconferenza, la volontà degli uccelli: gli abitanti di Nubicuculia diverranno esecutori diretti della volontà di Zeus, ma il padre degli dei, dovrà anche acconsentire al matrimonio di suo figlio Ares, il dio della guerra, con Pisandra, così da permettere a lei un totale controllo sul nuovo stato.
Ma proprio quando il quadro sembra definito, l'Upupa manifesta nuovamente la sua insofferenza e capisce che vuole tornare ed essere libera, stavolta come un uomo.
Quello che mi interessava particolarmente, era tenere il clima ironico (e spesso grottesco), di un testo originale, denso di citazioni e riferimenti, incomprensibili ad un non addetto al mestiere, attualizzando il più possibile le situazioni ai giorni nostri, senza però perdere il senso ultimo della commedia, e cioè scavare in alcuni aspetti oscuri della natura umana.
L'allestimento fa uso di musica e video, diversi dei quali realizzati appositamente.
Le canzoni scelte sono una decina e pescano in modo trasversale nel repertorio della canzone italiana d'autore degli ultimi 30 anni (da Rino Gaetano a Fossati, da Gaber a Van De Sfroos, dagli Area alla Bandabardò), e sono state tutte rivedute e "corrette" con sonorità ed arrangiamenti contemporanei


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara