Oil + Pugaciov sulla luna (Ita)
Nonostante come OIL siano al loro esordio discografico, possono vantare dei curricula personali densi di esperienze live e discografiche.
Federico e Alessandro sono stati basso e chitarra dei BlueBonnets, una delle band di rock americano cantato in inglese, più apprezzate della nostra penisola. Insieme a Cheap Wine, Groovers, Satellite Inn ed altre ancora, hanno rappresentato il fronte del rock mainstream in Italia. Come BlueBonnets, con lalbum No Mans Land e con la partecipazione al primo tributo italiano a Bruce Springsteen (For You A tribute to Bruce Springsteen), sono stati protagonisti di numerose apparizioni televisive. Dopo lo scioglimento dei BlueBonnets, e dopo una pausa di quasi 3 anni, Federico e Alessandro hanno ricominciato a suonare insieme e a comporre nuovi brani originali, gettando le basi per quello che nel 2005 sarebbe diventato il progetto OIL.
Dopo una prima lunga fase in cui sono stati affiancati alla batteria da Umberto Pantano, hanno trovato, nel 2011, la collaborazione di Massimo Savo, batterista e liutaio molto apprezzato nella zona di Frosinone, ma anche Latina e Roma. Così è iniziato il viatico che li ha condotti alla registrazione di UPSTAIRS, il loro primo album autoprodotto.
Il loro è un indie-rock che strizza locchio alle sonorità di Buffalo Tom, Wilco, The National fino ad arrivare ad atmosfere più rarefatte come quelle dei Low. Dal vivo propongono un set di brani completamente originali, concedendosi solo di rado qualche cover proposta con arrangiamenti molto personali.
I PUGACIOV SULLA LUNA rifiutano una catalogazione. Dal rocknroll alla psichedelia, dal post-punk al lo-fi, dallo stoner al post-rock, dallo slow-core al Britrock, dal folk rock allalternative country. Umori che variano, a volta rabbiosi e a volte alienati, a volte amabili a volte beffardi. Mood che accompagnano nel viaggio notturno, dimensioni che fanno da sfondo al panorama urbano, portano a vagabondare nei campi allalba, danno conforto mentre cammini da solo sul lungofiume. Scrivono pezzi loro.
Suonano anche una manciata di cover scelte con una cura un po casuale: Thin White Rope, primi R.E.M., Steve Earle, Stephen Stills. La location preferita per un concerto: un lago, meglio se ghiacciato.