Presentazione del libro: Il cielo vuoto dell'eroina
Paola Azzolini, Il cielo vuoto dell'eroina. Scrittura e identità femminile nel Novecento italiano, Bulzoni Editore, Roma 2001
Introducono:
Marta Losito
Lia de Finis
Interviene: l'autrice
Paola Azzolini, scrittrice, giornalista, critico letterario, collabora con LArena di Verona.
recensione di Maria Rosaria Lasio
Una riflessione sull'identità femminile attraverso le pagine di alcune scrittrici del Novecento italiano.
Che rapporto esiste fra l'autrice e il soggetto di parola rappresentato nel testo? Quale raffigurazione del femminile emerge? Il genere si inscrive nel testo? E se si, come? In che misura?
Questo tema complesso, altrove indagato su testi di autrici straniere, viene stavolta affrontato da Paola Azzolini (autrice di una serie di studi su Manzoni, Alfieri, Salgari e Motta, nonché collaboratrice alla redazione del Dizionario critico della letteratura italiana dell'Utet e alla Letteratura Italiana di Einaudi) nel suo ultimo saggio Il cielo vuoto dell'eroina (Bulzoni ed.- 2001- pagg.239 - ISBN 88-8319-633-3, 13 euro), facendo riferimento ad alcuni significativi testi di scrittrici italiane.
Romanzi come Quaderno proibito di Alba De Cespedes, Lydia di Neera, Cortile a Cleopatra di Fausta Cialente, Artemisia di Anna Banti, Menzogna e sortilegio di Elsa Morante, L'Iguana di Anna Maria Ortese, vengono dalla Azzolini presi a campione di un percorso di emersione dal vuoto del silenzio e della cancellazione di un fantasma femminile che nel linguaggio e nella scrittura affiora a concretezza, a farsi ovvero personaggio e storia.
Il cielo vuoto dell'eroina ricerca, rintraccia in tutte queste scritture, così differenti tra loro, i nodi tematici dominanti che le caratterizzano e che meglio riescono ad esprimere questo processo di esperienza dell'interdetto, di coscienza/rappresentazione di sé.
L'esito parla di storie che non sempre arrivano a narrazione compiuta, a dispiegare un intreccio di trama risolto, per scelte che spesso scontano limiti di partenza.
Nel rapporto di un po' tutte queste autrici con la pagina bianca, è più che altro lo spaesamento, il disagio iniziale a prevalere come sentimento che angoscia, inquieta e che alla fine connota la costruzione di un'identità "nuova" attraverso la de-costruzione/ presa di coscienza della sconfitta della "vecchia" identità, della quale viene svelata l'inautenticità.
La logica del mondo, del "fuori" però è, spesso, talmente forte, potente da seppellire questa "nuova" coscienza di sé in una consapevolezza triste di solitudine.
In questo senso si può dire che Valeria, la protagonista di Quaderno proibito di Alba De Cespedes, non nasca, "nuova", ma solo maturi consapevolezza della sua cancellazione.
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organizzazione: Associazione Culturale Antonio Rosmini