Prigioniero della Seconda strada

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2014/2015
La Grande Prosa

La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Prigioniero della Seconda strada
di Neil Simon
regia Giovanni Anfuso
scene Alessandro Chiti
costumi Alessandra Ricci
musiche Massimiliano Forza
con Maurizio Casagrande, Tosca D'Aquino

Un'’ironica riflessione sulla forza della coppia

Prigioniero della Seconda strada, scritto dal grande commediografo statunitense Neil Simon, debuttò con grande successo a Broadway nel 1971 diventando nel 1975 un film con Jack Lemmon, Anne Bancroft ed Eugene Sacks, prodotto e diretto da Melvin Frank.
Ed è proprio New York a fare da sfondo alla storia di Mel e Edna, una coppia che vive sulla Seconda strada, che dovrà fare i conti con la crisi economica. Lui, il marito è un piccolo uomo onesto; lei, la moglie è una donna coraggiosa che sa volare alto, come solo le donne sanno fare.
In una calda estate Mel non fa che lamentarsi perché non riesce a dormire per colpa del condizionatore fermo a 4 gradi, lo sciacquone rotto, le vicine un po'’ troppo rumorose e libertine, i cani e i lamenti dei dirimpettai. A fare da contraltare a questi suoi sbalzi d’'umore c'’è Edna, moglie affettuosa e premurosa che cerca di capire perché il lavoro non appaghi più il marito come un tempo. Ed è proprio questo il problema di Mel, licenziato in tronco dopo oltre ventidue anni da dirigente di un’'azienda, caduta in difficoltà a causa della crisi.
Incapace di rivelare alla moglie la verità, Mel vuota il sacco solo quando al colmo della sfortuna il loro appartamento viene svaligiato dai ladri. Ma Edna non si perde d'animo e decide di andare lei a lavorare per salvare la situazione. Solo che anche l’'azienda in cui è stata assunta la lascia a casa senza darle il tempo di iniziare.
Adesso è lei ad imprecare per la mancanza di acqua condominiale, in un’'estate che si fa sempre più rovente. Mel invece, inizia a stare meglio, grazie a un terapista, a suo fratello e alle sue tre sorelle che per lui, il primogenito, hanno sempre dimostrato un amore-odio.
Nel momento più buio, quello in cui sono scomparse tutte le certezze, i due riescono a ritrovare la più grande di tutte: si amano e il loro amore non ha paura ne di una crisi economica o di un lavoro precario, ne tanto meno della mancanza d’'acqua.
Spettacolo che si rivela di stringente attualità, affrontando lo spinoso tema di una coppia aggredita dalla crisi economica, Prigioniero della Seconda strada rivive nella versione diretta da Giovanni Anfuso e interpretata da due mattatori del palcoscenico come Maurizio Casagrande e Tosca D’'Aquino. Come La strana coppia e I ragazzi irresistibili, anche questa commedia di Simon riesce a raccontare i malesseri e lo stress del nostro tempo con grande sapienza teatrale e battute strepitose. Con ritmo vorticoso, in un clima surreale, il grande autore americano ci spiega che è meglio indagare con allegria e leggerezza l'animo umano, elargendo nello stesso tempo una miscela irresistibile di verità, risate, stupore e utopia: ingredienti necessari a chi prigioniero non vuol esserlo mai!