Proiezioni TrentoFilmFestival
TrentoFilmFestival
Proiezioni
15.30
Linea 4.000
Giuliano Torghele, 40, Italia, 2012
Sulle orme di Patrick Berhault, Franco Nicolini insegue da molto tempo il sogno di concatenare tutte le 82 vette che superano i quattromila sulle Alpi. Insieme a Diego Giovannini, Nicolini riesce nell'impresa in 60 giorni muovendosi a piedi, sugli sci o in bicicletta. Scopriamo così una nuova spinta dell'alpinismo sulle Alpi.
Les piolets dor
Jean Afanassieff, 52, Francia, 2011
Ai piedi del Monte Bianco, tra Courmayeur e Chamonix la manifestazione dei "Piolets d'or" celebra da vent'anni il gusto dell'avventura, l'audacia e il senso dell'esplorazione nell'arte di scalare le cime più belle, riunendo i più grandi alpinisti, gli addetti del settore, i giornalisti e molti appassionati in un vero e proprio festival dedicato all'alpinismo e alla montagna. I "Piolets d'Or" vengono assegnati per far conoscere le grandi ascensioni dell'anno, per questo una giuria internazionale seleziona alcune tra le migliori imprese realizzate in tutto il mondo da alpinisti di ogni nazionalità. Non si tratta solo di un riconoscimento, ma di un'occasione per cogliere e comunicare l'essenza di questa disciplina. Accanto ai premi per le migliori ascensioni dell'anno dal 2009 è stato istituito un "Piolet d'Or Carrière", ovvero un premio alla carriera a figure di alpinisti che hanno segnato la storia dell'alpinismo mondiale e che si sono caratterizzati per la loro continua ricerca dello "stile alpino". Il film propone i ritratti cinematografici dei tre vincitori ripercorrendo le loro imprese, evidenziandone i significati e l'importanza, proponendo attraverso la loro voce e i loro volti esperienze, memorie, valori e convinzioni personali.
17.30
Cold
Anson Fogel, 19, Stati Uniti, 2011
All'inizio di febbraio del 2011 Simone Moro con il kazako Denis Urubko e lo statunitense Cory Richards raggiunge la vetta del Gasherbrum II a 8.035 metri di quota. Si tratta della prima salita invernale e la prima invernale in assoluto in uno dei cinque ottomila del Karakorum pakistano. La spedizione, partita il 27 dicembre dall'Italia, ha dovuto affrontare temperature fino a -50 gradi e forti venti fino a 200km/h per poter attrezzare la via fino alla vetta. Per Simone Moro è stata la terza prima scalata invernale di un ottomila, dopo lo Shisha Pangma nel 2005 e del Makalu nel 2009. L'esperienza dei tre alpinisti impegnati sul Gasherbrum II, nel cuore di un buio e durissimo inverno, è vista con lo sguardo crudo e onesto di Cory Richards partecipante, cineasta e fotografo. Il film coglie con efficacia, attraverso le vive parole dei protagonisti, la fatica, i dubbi, le paure e rivela quanto terribile sia stata la discesa che ha esasperato il rischio dell'assideramento e di perdersi.
Verticalmente demodè
Davide Carrari, 18, Italia, 2012
"Non è la via più difficile del mondo, è semplicemente la via "sportiva" più difficile che ho scalato. Ha una storia lunga e comincia quando mi sono chiesto la prima volta come potevano essere quei luoghi dove ogni sera andava a morire il sole. Eternit, è nascosta proprio lassù, in un ambiente solitario e dimenticato di queste montagne, piccola e "verticalmente demode' " a metà fra i luoghi, dove sono nato e, quelli dove sono vissuto": con queste parole e con le immagini della roccia della parete e di lui che la sta arrampicando Maurizio Manolo Zanolla racconta le proprie motivazioni ed emozioni ritrovando una via che aveva individuato molti anni prima con la quale aveva a lungo ritenuto impossibile confrontarsi.
La Voie Bonatti
Bruno Peyronnet, 54, Francia, 2011
Nel mese di ottobre del 2010 due alpinisti francesi di alto livello, Christophe Dumarest e Yann Borgnet, realizzano un progetto, che può essere considerato il sogno di ogni alpinista: ripetere in stile alpino, concatenando alcune grandi vie aperte da Bonatti nel massiccio del Monte Bianco.
Partono dalla parete nord delle Grandes Jorasses, scalano quindi il Grand Capucin a cui segue il Pilastro Rosso del Brouillard, per terminare sulla cima del Monte Bianco. Scendono a Chamonix con il parapendio per chiudere in bellezza con un tocco personale il loro periplo.
Il documentario segue assiduamente i due alpinisti per tutti i sei giorni della loro impresa condotta con allegria, serenità e senza presunzioni.
Nessun elicottero è stato utilizzato per effettuare le riprese, seguendo una precisa scelta etica degli alpinisti e del regista.
19.30
Wilderness - Part I
Clare Langan, 7, Irlanda, 2010
Il documentario presenta un paesaggio in condizioni di abbandono, reso oscuro da una catastrofe indefinibile. Un requiem per un pianeta che sta scomparendo, un'indagine su un mondo estinto che somiglia sorprendentemente al nostro. Girato in alta definizione a raggi infrarossi e con l'uso di filtri auto-prodotti propone immagini del paesaggio irlandese che echeggiano i disegni a matita. Il movimento nel film è sottile e minimale e gli aspetti drammatici sono espressi anche dalla composizione musicale di Jürgen Simpson.
Peak
Hannes Lang, 91, Germania, 2011
Migliaia di turisti giungono ogni anno nel bianco paradiso delle montagne innevate. Ormai anche nei luoghi più selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel panorama. A causa dei cambiamenti climatici e della mancanza di neve, è stato necessario sviluppare imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio ideale svincolato dagli eventi naturali. Il paesaggio delle Alpi è ormai divenuto uno sconcertante ibrido di tecnologia e natura. Il film documentario ha osservato per un intero anno questo processo di trasformazione delle Alpi, scoprendo tutto ciò che è abitualmente nascosto ai turisti invernali sotto uno spesso manto di neve artificiale.
21.30
King Curling
Ole Endresen, 75, Norvegia, 2011
Il curling è molto popolare in Norvegia e lo stesso si può dire dell'attore protagonista e co-sceneggiatore Atle Antonson, famoso per l'esilarante serie TV del regista Ole Endresen. Antonson interpreta il ruolo di Truls Paulsen, un famoso campione di curling. Affetto da DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) è costretto a smettere di gareggiare, ma reagisce quando viene a sapere che il suo allenatore Gordon sta morendo. Lascia la moglie, smette di prendere farmaci e riunisce i suoi vecchi compagni di squadra. Quando la squadra riesce a vincere il campionato nazionale, Gordon è in grado di permettersi una costosa operazione di trapianto del polmone. Divertenti gag e scenografie posticce anni '70 fanno da sfondo al filone intramontabile in cui l'anti-eroe deve conquistare se stesso attraverso fallimenti e vittorie sportive.
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