Proiezioni TrentoFilmFestival

Cinema

TrentoFilmFestival
Proiezioni

15.30
Die Huberbuam
Jens Monath, 42’, Germania, 2011
È il loro ultimo grande obiettivo, una via che loro stessi hanno chiamato Karma, destino. I famosi Huberbuam, Alexander e Thomas Huber sono nuovamente in azione insieme per conquistare una vetta. Dopo avere superato diversi malanni fisici, sono sulla strada di intraprendere quella che può divenire la loro conquista definitiva, il loro successo conclusivo. Mai i due fratelli hanno rivelato così tanto di sé (ad esempio la loro passione per il rock) facendo emergere le proprie personalità e la loro costante ricerca di equilibrio in un'intervista sulla loro vita che è ed era in molti sensi prossima al limite, all'estremo.
Dai titoli di coda prende il via senza soluzioni di continuità una secondo breve film che svela come il primo film è stato girato, da chi e con quali innovative tecnologie. Un'occasione imperdibile per soddisfare molte curiosità.

Trou de Fer
Pavol Bàrabaš, 56’, Slovacchia, 2011
Quando, a causa di una apocalittica immensa eruzione, la superficie del vulcano Piton des Neiges, (isola della Réunion) collassò sprofondando di circa 1.000 metri, si creò quello che è chiamato il Trou de Fer (The Iron Hole), una voragine straordinaria con pareti verticali coperte dalla più vigorosa vegetazione che si possa immaginare. Il Trou de Fer offre un paesaggio spettacolare difficile da trovare altrove sul nostro pianeta anche perché la sua inaccessibilità ha permesso alla natura di preservarsi nella forma più selvaggia e libera. Definito il Monte Everest dei canyon, la sua monumentalità è esaltata da cinque grandi cascate che celano le crepe sul fondo solitamente anche con la complicità della intensa nuvolosità propria dei tropici. Il che rende difficile poterne scrutare le profondità anche sorvolandolo con l'elicottero.

17.30
Hanuman Airlines: Fly over Everest
Hamilton Pevec, 28’, Nepal, 2011
La storia narra della pericolosa impresa sull' Everest di Sanobabu Sanuwar, ventinovenne pilota e campione di kayak, e di Lakpa Sherpa, la guida locale più famosa profondamente esperta della montagna più alta del mondo. Lo spettatore salta con loro dalla cima con un lancio di coppia in parapendio, grazie al quale viene stabilito un nuovo record mondiale di volo libero. Questa incredibile impresa di alpinismo e parapendio ha cambiato per sempre la cultura dell'arrampicata e ha reso Babu e Lakpa Sherpa nuovi eroi nazionali in Nepal. La missione che li ha visti protagonisti "dalle vette agli oceani" li ha portati a percorrere il fiume Gange lungo tutto il suo corso fino all'oceano, che mai nessuno dei due aveva visto fino a quel momento.

Re: Afghanistan
Enrico Montrosset, 21’, Italia, 2011
Può la montagna diventare un antidoto alla guerra e alla povertà? Il film cerca di rispondere a questo interrogativo, mostrando l'impegno concreto di uomini che credono in azioni alternative. Si tratta del videodiario di Ferdinando Rollando, guida valdostana, che in Afghanistan tenta di insegnare i rudimenti dello sci ai giovani del luogo.

7.000 Mètres au-dessus de la guerre
Louis Meunier, 52’, Afghanistan, 2011
È la storia della prima salita afghana del monte Noshaq, la cima più alta dell'Afghanistan che raggiunge i 7.492 metri. Il gruppo è formato da quattro giovani scalatori locali provenienti dalla valle di Wakhan, a nord del paese. Hanno deciso di organizzare la spedizione per mandare un messaggio di pace alla loro nazione in guerra. La loro avventura è cominciata in Francia a Chamonix dove sono stati addestrati per apprendere le tecniche di arrampicata ad alta quota sulla neve e il ghiaccio e per affinare la loro pratica alpinistica.

19.30
Magic Bean
Bertrand Delapierre, 11’, Francia, 2011
L'arrampicatore, alpinista e guida alpina francese Arnaud Petit da sempre pratica l'arrampicata in falesia, il bouldering e le vie lunghe e ha partecipato alle gare di arrampicata per otto anni, dal 1992 al 2000, ottenendo la vittoria in Coppa del mondo nella stagione 1996. Nel 2000 ha lasciato le competizioni per dedicarsi alle più grandi e difficili pareti del mondo (dalla Voie Petit sul Grand Capucine al Salto d'Angel in Venezuala, dalla Delicatessen in Corsica al Tough Enough in Madagascar) e per operare come fotoreporter. A 40 anni, nell'estate del 2011, a Ceuse, una delle più rinomate falesie d'Europa, ha ripetuto la Black Bean 8b in stile trad. La via è situata sul muro più bello della falesia, quello di Biographie, liberata da Bruno Clement e protetta a spit. Petit frequenta la falesia da oltre 20 anni e "per gioco, per la magia di riscoprire quello che offre la roccia" ha affrontato i 65 metri di Black Bean soltanto con una serie di friends, nuts e clessidre. Il video documenta l'arrampicata e i run-out che sono stati lunghi e spettacolari.

Strong - A Recovery Story
Andras Hovat Kollmann, 87’, Ungheria, 2011
Zsolt Erőss è l'alpinista ungherese che ha ottenuto il maggior numero di successi, conquistando, prima di un grave incidente, otto delle più alte montagne del mondo, tra cui l'Everest. Il 2 gennaio del 2010 è stato investito da una valanga sui Monti Tatra che gli ha causato fratture gravissime ad ambedue le gambe. Le attese complicazioni per una frattura esposta e la scelta di accelerare il più possibile l'inizio della riabilitazione, lo costringono all'amputazione della gamba destra appena sotto il ginocchio. Il lungometraggio segue Zsolt Erőss durante il suo ricovero e ripercorre le sue spedizioni in Himalaya nel 2010 e nel 2011. Il racconto prende il via con immagini dell'incidente, i primi soccorsi, le diagnosi infauste e gli interventi chirurgici e prosegue con i momenti della convalescenza e della riabilitazione. La sua è la storia commovente e umana di una persona che riesce a risorgere grazie al proprio forte carattere. Una storia che sarebbe potuta accadere a ognuno di noi. Zsolt voleva tornare in montagna il più presto possibile e cinque mesi dopo l'incidente è nuovamente in Himalaya per tentare di salire il Cho Oyu, la sesta cima più alta del pianeta. Ma l'impresa non gli riesce. Promette di riprovarci l'anno successivo e nel 2011 raggiunge la vetta del Lhotse, il suo nono ottomila.

21.30
A Lonely Place to Die
Julian Gilbey, 99’, Regno Unito, 2011
Triller mozzafiato, diretto da un giovane talento del cinema inglese, ambientato nelle Scottish Highlands. Montagne ostili dalla bellezza ingannevole, riservano insidie e trappole. Un gruppo di escursionisti braccati da due killer si trova imprigionato in un labirinto di roccie e crinali da cui sembra impossibile uscire

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