Proiezioni TrentoFilmFestival

Cinema

TrentoFilmFestival
Proiezioni

15.00
Vite tra i vulcani
Mario Casella, Fulvio Mariani, 60’, Svizzera, 2012
Esplorare le montagne dell'Iran e interagire liberamente con le popolazioni locali è stato impossibile in anni recenti a qualsiasi autore di documentari e perfino anche ai semplici escursionisti. Nel corso della primavera del 2011 un team ristretto di documentaristi svizzeri ha avuto un accesso esclusivo alla catena montuosa che corre dal confine turco fino a quello afghano dell'est. La principale condizione imposta dalle autorità era una sola: niente politica! Il pretesto di una spedizione scialpinistica diventa così la chiave per un viaggio unico nell'Iran rurale all'ombra dei meravigliosi e veri vulcani e nei meandri delle eruzioni politiche che condizionano il paese.

17.00
Chasm
Wojciech Kasperski, 34’, Polonia, 2009
Un ritratto dettagliato della febbre dell'oro. Le montagne aurifere della Sibera del Nord sono il background dello stile della storia di Jack London: Un solitario cercatore d'oro è alla ricerca del suo tesoro. è sovrastato da una natura ostile e da persone di cui non si può fidare. Sentirsi braccato dalle proprie paure lo fa allontanare dal mondo e lo blocca nella trappola della sua stessa passione. In questo inusuale e antitetico film, la solitudine e le angosce di tutti i giorni ritraggono un uomo che conosce le più importanti e semplici verità.

Countryside 35x45
Evgeny Solomin, 43’, Russia, 2009
Nella campagna russa i vecchi passaporti sovietici vengono sostituiti con i documenti del nuovo stato, la Federazione russa. Un fotografo di provincia viaggia da un villaggio all'altro della Siberia portando con sé le foto tessere 35×45 dei contadini per i nuovi passaporti. Grazie a numerosi clienti e ad una profonda osservazione sulla vita di campagna, il film si trasforma in una storia poetica sulla percezione del mondo di gente che vive in aree remote al confine tra due culture, quella dei Soviet e quella della Russia contemporanea.

19.00
Zmitzt Drin
Cécile Brun, 5’, Svizzera, 2011
Un luogo sospeso tra il sogno e la realtà, tra la gioiosità e l'incubo, dove le cime delle montagne sembrano attraversare le nuvole. Racchiuso in un vuoto tra il passato e il futuro che viene chiamato presente. Ad ogni passo pensieri si liberano nella mente per aprire e seguire un loro proprio orizzonte là verso le nuvole. Dove sono io? Una escursione sulla montagna può portare a profondità impreviste.

La vie au Loin
Marc Weymuller, 81’, Francia, 2011
Il Barroso, nella regione del Tras-Os-Montes nel nord del Portogallo, è una sierra, una zona montagnosa isolata dove la gente vive al ritmo del bestiame da pascolo e delle stagioni. Lì il visitatore può osservare un antico modo di vivere apparentemente sospeso nel tempo, ma probabilmente destinato a scomparire. Nel villaggio con le case di sassi consunti e le strade in terra battuta, gli abitanti rammentano momenti della propria esistenza come se non fossero mai accaduti o come se potessero appartenere ad un presente infinito. Ma tutti sanno che la fine di questo mondo è ormai vicina e per questo traggono le reti di sparse e scarse memorie. La memoria resiste, l'ambiente è come uno specchio. Il ricordarci cosa e come eravamo aiuta a riflettere su ciò e su come siamo divenuti.

21.00
Una giornata con Paolo
Lorenzo Camocardi, 19’, Italia, 2011
Paolo è un operatore dei servizi sociali della spopolata e aspra Valle Cannobina nel Verbano, in Piemonte, ai confini con la Svizzera. Ogni giorno va di casa in casa a dare assistenza domiciliare agli anziani in difficoltà rimasti spesso in solitudine a vivere nella Valle e che senza di lui non potrebbero sopravvivere: a seconda delle esigenze, Paolo si trasforma in infermiere, consulente, consigliere, amico, nipote, tuttofare. Porta la spesa a casa, dispensa consigli, aiuta nelle faccende domestiche, nella pulizia quotidiana e nell'igiene personale. Un caffè, due parole con lo stile e il carattere talvolta rude di ognuno e un arrivederci: in macchina verso un'altra casa, un'altra persona che spesso lo aspetta sulla porta e un nuovo bisogno da soddisfare

30.000 anos
Maya Rosa, 67’, Portogallo, 2011
Nella Valle del fiume Coa, nel nord del Portogallo, sono state ritrovate migliaia di incisioni preistoriche che, pur essendo all'aria aperta, sono rimaste ignote per millenni. Gli studiosi le considerano attualmente le più antiche forme d'arte conosciute al mondo. Trentamila anni dopo che gli uomini preistorici incisero i loro graffiti sulle rocce lungo il fiume, l'uomo moderno con la sua cultura e le sue tecniche ha scoperto quella landa selvaggia e isolata per istituirvi un museo consacrando la grande importanza delle opere di quegli artisti preistorici. Il ritrovamento e l'attività del museo hanno influenzato profondamente la gente della valle che è diventata molto più consapevole della storia e dell'importanza del territorio in cui vive, del proprio presente e del proprio futuro, ma anche di come è evoluta nei millenni la presenza degli uomini sul nostro pianeta.

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