Proiezioni TrentoFilmFestival

Cinema

TrentoFilmFestival
Proiezioni

15.15
Mckinley 1961 storia di un’amicizia
Paola Nessi, 29’, Italia, 2011
19 luglio 1961, i sei componenti della spedizione "Città di Lecco – Alaska '61" raggiungono la cima del McKinley, il monte più alto dell'America settentrionale. Il capospedizione Riccardo Cassin sale in cordata sino alla vetta con Gigi Alippi, Luigino Airoldi, Jack Canali, Romano Perego e Annibale Zucchi. Oggi, a 50 anni dall'impresa, i quattro alpinisti ancora in vita, raccontano sul filo dell'emozione i momenti più forti e significativi della storica spedizione.

Alfonso Vinci - Il film di una vita avventurosa
Michele Radici, 60’, Italia, 2012
Protagonista del documentario è Alfonso Vinci (1916-1992), uomo poliedrico, alpinista lombardo di punta negli anni '30, letterato e scienziato, leggendario comandante partigiano durante la Resistenza e in seguito pioniere delle esplorazioni in Venezuela e in Sud America dove si recò nel primo dopoguerra alla ricerca di nuove cime e di fortuna.

17.15
Wilderness - Part I
Clare Langan, 7’, Irlanda, 2010
Il documentario presenta un paesaggio in condizioni di abbandono, reso oscuro da una catastrofe indefinibile. Un requiem per un pianeta che sta scomparendo, un'indagine su un mondo estinto che somiglia sorprendentemente al nostro. Girato in alta definizione a raggi infrarossi e con l'uso di filtri auto-prodotti propone immagini del paesaggio irlandese che echeggiano i disegni a matita. Il movimento nel film è sottile e minimale e gli aspetti drammatici sono espressi anche dalla composizione musicale di Jürgen Simpson.

Peak
Hannes Lang, 91’, Germania, 2011
Migliaia di turisti giungono ogni anno nel bianco paradiso delle montagne innevate. Ormai anche nei luoghi più selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel panorama. A causa dei cambiamenti climatici e della mancanza di neve, è stato necessario sviluppare imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio ideale svincolato dagli eventi naturali. Il paesaggio delle Alpi è ormai divenuto uno sconcertante ibrido di tecnologia e natura. Il film documentario ha osservato per un intero anno questo processo di trasformazione delle Alpi, scoprendo tutto ciò che è abitualmente nascosto ai turisti invernali sotto uno spesso manto di neve artificiale. Il film segue le modifiche del paesaggio e le tracce indelebili lasciate dalle invasioni degli uomini. "PEAK – un mondo al limite" pone anche alcune domande: sul rapporto che deve essere mantenuto tra natura e tecnologia, su quanto il paesaggio possa essere artificiale, o, in altri termini, quanto la neve artificiale debba somigliare a quella naturale per soddisfare e giustificare l'antichissimo bisogno degli uomini di un paradiso terrestre.

19.15
Notes from the Sky
Lisa Wimmer, Luca Saggin, 11’, Italia, 2011
Le passioni di Christian Mader non hanno confini. I soliti scettici gli dicono che è impossibile andare in mongolfiera tra le montagne dell´Alto-Adige. Christian vuole dimostrare che si sbagliano. Essere clown di professione da 25 anni lo aiuta ad aprire la mente a nuove riflessioni. Per lui la vita é una continua ricerca di se stesso, sia sul palcoscenico che nell´aria, senza paure, coltivando incessantemente la curiosità, come ogni autentico viaggiatore. Viaggiare in mongolfiera diventa una metafora di vita: significa perdere il controllo, accettare l´imprevisto, fidarsi delle proprie abilità e avere la giusta confidenza con i venti per lasciarsi trasportare da loro

Len pensieri e storie di tre artisti gardenesi
Elia Romanelli, 48’, Italia, 2012
Un documentario che parla di montagna per suggerire i suoi rapporti con l'arte e che quando parla di arte suggerisce alcuni punti di vista sulla vita che, a loro volta, riconducono attraverso l'arte alla montagna. A favorire questi rimandi è il fatto di essere accomunati dal legno, materiale predominante nella cultura e nella scultura gardenesi, come origine profondamente condivisa. Le storie di tre artisti si intrecciano e si confrontano lungo questo percorso.

21.15
Juku
Mauricio Quiroga Russo, 18’, Argentina, 2011
All'incirca diecimila persone entrano ogni giorno nelle gallerie della miniera di stagno di Posokoni, la più grande della Bolivia. La storia della miniera è complessa ed è stata al centro di conflitti sociali ed economici. In gran parte le gallerie sono prive di qualsiasi illuminazione e di apparati di sicurezza per prevenire i crolli e per favorire il recupero di chi viene investito dai materiali strappati alle pareti. Vi sono singoli minatori che con lampade dalla luce fioca e con attrezzi artigianali recuperano piccolissime quantità di minerale. E vi sono squadre organizzate che dispongono di tecnologie arretrate. E' una vita durissima e ripetitiva, alleviata da momenti di pausa in cui si scambia qualche parola narrando di eventi spesso accaduti nel mondo di fuori, ci si passa di mano in mano una bottiglia di qualche bevanda alcolica, si fuma e si mastica coca.

L’oro bianco e altri racconti
Lorenzo Apolli, 25’, Italia, 2012
Le rovine di un paese sorgono sul fondale di un lago formatosi artificialmente con la costruzione di una diga: le case ormai sono muri scrostati, ruderi che ciclicamente riappaiono quando il lago viene svuotato, indizi consumati di una comunità la cui storia è stata estinta; forse servono là sotto da riparo solo alle correnti. A volte sembra che una campana dal campanile di quella che fu la chiesa, sorda, rintocchi. I due giovani guardiani dello sbarramento idroelettrico attendono alle loro mansioni quotidiane. Il cielo è un tutto, la montagna un altro tutto; entrambi si specchiano nell'acqua verde del lago. Un battaglione alpino si prepara a un pericoloso attacco a quota 3000. Ogni salto di roccia raggiunto, dal fondo della valle alle cime più alte, rappresenta un passo verso l'inizio dello scontro. A quota 3000 metri ogni giorno è identico a un altro. Nemmeno il trascorrere del tempo con i cambiamenti che porta con sé determina qualche diversità, qualche autentico mutamento.

Blanche
Jérémie Jorrand, 28’, Francia, 2011
Un uomo lascia la valle e decide di intraprendere un viaggio alla ricerca dei ghiacciai e delle vette. È alla ricerca di una via di fuga dalla vita di tutti i giorni, dal mondo inquinato e rumoroso che sta sciogliendo le montagne di ghiaccio, con il riscaldamento che le frantuma fino a ridurle a niente. Arrampica sempre più in alto, si spinge sempre più lontano e ad ogni passo guarda con insistenza dentro di sé: il silenzio interrotto dalla voce del vento lo spinge a rendersi conto che il mondo che ha lasciato alle proprie spalle, e da cui cerca di fuggire, lo sta inesorabilmente inseguendo.

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