Retrospettiva: Nanga Parbat: la montagna nuda
Una montagna davvero speciale il Nanga Parbat nella cui conquista nel corso degli anni '30 si immolarono alcuni dei più forti alpinisti germanici, spinti lassù dal regime nazista per contrastare anche sul piano alpinistico la rivale Inghilterra. Sono i loro nomi che scorrono nelle prime sequenze del film di Hans Ertl Nanga Parbat 1953, il film ufficiale della spedizione tedesca che portò Hermann Buhl in vetta, un mese dopo la salita dell'Everest da parte degli inglesi e presente in questa retrospettiva.
Hitler in persona ci volle mandare uno degli alpinisti più popolari, uno degli eroi dell'Eiger, Heinrich Harrer. Proprio dalla spedizione di Harrer e Aufschneiter al Nanga Parbat prese il via la storia che avrebbe cambiato la vita di Harrer: la prigionia, la fuga dal campo inglese verso le montagne del Tibet, l'arrivo a Lasha, dove divenne educatore e consigliere del giovane Dalai Lama.
Tre film sul Nanga Parbat per ricostruire parte della avvincente e anche drammatica storia alpinistica: Nanga Parbat IIIa spedizione tedesca (1938); Nanga Parbat di H. Ertl (1953) il film ufficiale della spedizione nel corso della quale Hermann Buhl raggiunse in solitaria la vetta; La discesa pazza di W. Thomaseth (1991), protagonista Hans Kammerlander sceso dalla vetta con gli sci sul versante Diamir.
1938 NANGA PARBAT
GERMANIA (1938) 20'
Nel giugno 1938 i nazisti in cerca di visibilità organizzano una nuova spedizione per tentare a conquista dell'inviolato Nanga Parbat. Il documentario che racconta l'impresa è un buon bianco e nero, senza sonoro, con poche didascalie in un semplice tedesco. L'avanguardia tedesca dopo aver attraversato un labirinto di ghiaccio pone il suo quarto accampamento a 6200 metri dove subisce la violenza di cinque giorni di tormenta senza ricevere nessun aiuto dal terzo accampamento. L'operatore mostra la partenza dei soccorsi che viene seguito nella sue operazioni di carico dagli occhi interessati della popolazione indigena. Giunto sullo spazio sopra gli sfortunati alpinisti si vedono lanciare i materiali e le vettovaglie di soccorso che cadono sulle bianche e inviolate nevi del Nanga Parbat. Resta allo spettatore il peso senza nostalgia di un film che nato nell'idea di sottolineare un trionfo si trasforma nel documento di una sconfitta, l'ennesima per gli alpinisti tedeschi, da tenere nascosta.
NANGA PARBAT 1953 di Hans Ertl
Germania (1953) - 90'
Nell'aprile del 1953 parte da Monaco di Baviera la spedizione austro tedesca guidata da Karl Herligkoffer che cercherà di salire il Nanga Parbat, la "montagna nuda" nella lingua sanscrita, tentata ripetutamente dagli alpinisti tedeschi nel corso degli anni '30 e costata numerose vittime, fior fiore di alpinisti. Il lungo viaggio, prima in nave, poi in ferrovia attraverso il Pakistan fino a Gilgit e finalmente il campo base che sorge nella valle del Rakhiot ai piedi della grande montagna. L'assalto alla montagna procede, gli alpinisti sono spronati dalla notizia che l'Everest è stato conquistato dagli alpinisti inglesi. Bisogna farcela prima dell'arrivo del monsone. La squadra di punta riesce a piazzare il campo 5 e da qui Hermann Buhl inizia la sua ascensione solitaria verso la vetta che raggiunge alle 18 e 45 del 3 luglio. Sorpreso dal buio nel corso della discesa deve bivaccare, riesce a ritornare visibilmente provato ma incolume dai suoi compagni.
LA DISCESA PAZZA di Wolfang Thomaseth
ITALIA (1990) 24'
Scalare il versante Diamir del Nanga Parbat, dove nel 1895 scomparve Albert Fredrick Mummery, in stile alpino e senza portatori di quota, è già un exploit: ma l'impresa di Hans Kammerlander e Diego Wellig va oltre: rinunciano al doppio telo della tenda per poter portare sullo zaino i loro sci fino in vetta e da lassù scendere la vertiginosa parete. L'impresa viene compiuta nel giugno del 1990 e ripresa dall'operatore Wolfgang Thomaseth. Ma senza per questo indossare laureola degli eroi al limite dellimpossibile, anzi con un certo understatement autoironico, tipico della nuova filosofia dellalpinismo dellepoca, che al di là dellexploit, cerca anche eleganza e leggerezza, una gioiosa sfida al dilemma senso o non senso, che è difficile da esprimere in montagna come nella vita di ogni giorno.
organizzazione: CAI - Comune di Trento - Comune di Bolzano