Ribellioni possibili
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Stagione di Prosa
Tendenze Prosa
Atir Teatro
Ribellioni possibili
di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague
regia Serena Sinigaglia
con Mattia Fabris, Matilde Facheris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan
scene Maria Spazzi
costumi Federica Ponissi
luci Sarah Chiarcos e Alessandro Verazzi
La Stagione di Prosa 2013-2014, organizzata a Trento dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, propone per le serate di mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre 2013 uno spettacolo firmato da Serena Sinigaglia. «RIBELLIONI POSSIBILI», che sarà in scena al Teatro Sociale, è stato nominato come migliore novità straniera ai Premi Ubu 2013
«Tendenze Prosa», il calendario che sviluppa un'indagine sul nostro tempo arricchendo con spettacoli di regia contemporanea la Stagione del Centro Servizi Culturali S. Chiara, proporrà mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre al Teatro Sociale di Trento «RIBELLIONI POSSIBILI», un testo degli autori spagnoli Luis Garcia Araus e Javier Garcia Yauge allestito da Atir Teatro per la regia di Serena Sinigaglia.
Era il gennaio 2007 quando «Cuarta Pared», una piccola compagnia teatrale spagnola, debuttò a Madrid con uno spettacolo dal titolo «Ribellioni possibili». Fu un successo inaspettato, in quanto il testo aveva saputo cogliere in pieno un bisogno profondo e reale della gente. E infatti, pochi mesi dopo, mentre ancora in teatro si replicava, esplose la bolla immobiliare e la crisi si abbatté inesorabile su occupazione e redditi.
Due anni dopo, la situazione precipitò e gli spagnoli reagirono riversandosi a centinaia per le strade, tutti diretti alla Plaza del Sol. Era il 15 maggio 2011 quando nacque il movimento degli "indignados"e, almeno per un momento, sembrò che le "ribellioni possibili"stessero accadendo sul serio.
«Ribellioni possibili» racconta la storia di Josè Garcìa, un "signor Rossi"qualsiasi, un uomo qualunque che un giorno decide di fare causa ad una potente compagnia telefonica per soli 28 centesimi. Il suo gesto è contagioso e provoca un vero e proprio effetto domino: il mondo si riempie di tanto Garcìa che, pacificamente e allegramente, si ribellano al sistema.
«Il testo di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa-Yague (anche loro si chiamano entrambi Garcìa, buffo, no?) - scrive la regista Serena Sinigaglia - mi ha da subito contagiata. Da tempo cercavo parole per raccontare la crisi. Finalmente le avevo trovate. Un primo capitolo a cui ne seguirà presto un secondo: un testo scritto ad hoc da Edoardo Erba, «Italia anni dieci», una sorta di risposta italiana al contagioso testo spagnolo. La crisi attuale è un argomento che richiede e merita riflessioni attente e approfondite. «Ribellioni possibili» è dunque l'inizio di un percorso più lungo, che non può e non vuole esaurirsi in un solo spettacolo.»
Favola tragicomica, molto, molto spagnola, sembra un film di Almodovar, dove l'impossibile sembra possibile, dove l'assurdo è realtà e gli eroi sono tutti un po' matti, teneri e poetici. È un testo allegro, vitale e divertente. Un testo che ti permette di giocare con l'immaginazione e la creatività.
Sei attori interpretano più ruoli. Carmen (Sandra Zoccolan) è una giovane donna laureata in filosofia che fa la schiava in un ufficio e Luis (Stefano Orlandi) è un assiduo consumatore di ansiolitici e psicofarmaci. Petra (Maria Pilar Pérez Aspa) è una vedova - il il marito è uno dei tanti piccoli imprenditori uccisi dalla crisi - che non riesce convincere i medici a curare la figlia anoressica Ana (Matilde Facheris), adolescente inquieta che odia tutto e tutti. E Julia (Chiara Stoppa), la moglie di Garcìa (Mattia Fabris), vorrebbe avere quel riconoscimento professionale che merita, ma che non le viene concesso.
Costretti a lottare tra capi che li tiranneggiano, avvocati che ne dissanguano il portafogli e dottori che non li visitano, i protagonisti di questa storia sono maschere grottesche che di umano non hanno più nulla.
«Le maschere che indossiamo ogni giorno per adempiere al ruolo che la società ci impone - commenta Serena Sinigaglia - ci portano a comportarci come mostri, a perpetuare un meccanismo tragicomico di violenza verso gli altri e verso noi stessi. Ribellarsi ai ruoli, riscoprirsi uomini, ecco l'altro punto da cui partire. E poi non smettere mai di credere che ne valga la pena. Perché se è vero, come dice Ana, che "credo nell'inferno perché questo mondo me l'ha mostrato, credo anche che dall'inferno si possa uscire.»
Serena Sinigaglia è presente per la quarta volta nel cartellone della Stagione del Centro Servizi Culturali S. Chiara. Nel 2003 e nel 2006 portavano la sua firma gli allestimenti delle opere Orfeo ed Euridice di Gluck e Don Giovanni di Mozart proposte ai ragazzi nell'ambito del progetto di formazione lirica "Opera domani. Sempre nel 2006 fu inserito in cartellone lo spettacolo di prosa 1989 - Crolli, prodotto da ATIR - Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca, la realtà artistica fondata nel 1996 dalla regista milanese.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara